Adolescenti e avvocati incravattati
«Noi, i ragazzacci del Politeama»

Viaggio tra gli avventori del bar delle polemiche: «Il baccano? Inevitabile, siamo tanti»

Decine e decine di ragazzi tutte le sere. Che sia martedì o sabato, fa poca differenza. «Ci si trova al Politeama, è ovvio». Il bar all’angolo tra via Gallio e viale Cavallotti è il locale del momento. I titolari esultano, i residenti protestano per i comportamenti sopra le righe di qualche gruppetto, colpevole di far baldoria fino alle tre del mattino in piazza Cacciatori e nelle vie circostanti. «Per colpa di pochi - dicono i clienti abituali - rischiamo di finire tutti sotto accusa. Qui c’è gente tranquilla». Ragazzi tranquilli ma molto diversi tra loro. Basta farsi un giro a tarda sera dalle parti di via Gallio per rendersene conto. C’è il gruppo dei diciottenni, la compagnia degli universitari, ci sono giovani avvocati in giacca e cravatta e persino qualche tifoso del Como con tanto di sciarpa al collo. Una clientela che più trasversale non si può. Qualcuno arriva a piedi, altri in scooter, la maggior parte in auto. Tutti al Politeama. Ma che cos’ha di speciale questo bar? La risposta di chi lo frequenta è sorprendente: «Nulla». Niente cocktail speciali, niente prezzi stracciati. Eppure…
«È diventato un punto di ritrovo, semplicemente un posto dove i giovani possono chiacchierare e passare qualche ora in compagnia - dice Laura Tettamanti, 23 anni, studentessa universitaria - Si trova gente di tutti i tipi ed è bello proprio per questo. Ma siamo tutti ragazzi tranquillissimi, che apprezzano il fatto di non dover stare ammassati all’interno di un locale. Possiamo fare due passi all’aperto e magari spostarci a metà serata. Non capisco tutte le polemiche di questi mesi, ci si lamenta perché i giovani vanno a Milano e poi non va bene nemmeno se restano in città?».

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