Alle Primavere di Lecco
il dialogo figli-genitori
Ne parlerà Mantegazza

Appuntamento giovedì al Teatro Sociale Ingresso libero e gratuito ma è meglio iscriversi

Lecco

Giovedì al Teatro della Società, sarà il pedagogista Raffaele Mantegazza l’ospite delle Primavere di Lecco (iscrivetevi su www.leprimaveredilecco.it). Affronterà il tema “Figli e genitori. Prospettive di dialogo oltre i luoghi comuni”, un argomento di grande delicatezza visto quello dei genitori sembra essere un mestiere senza titolo di studio, un viaggio senza guide, una non-professione, per la quale non occorre superare esami di abilitazione, un ruolo difficile soprattutto oggi, perché i tempi sono cambiati e i figli, bambini o adolescenti che siano, ci pongono di fronte a dilemmi e dubbi sempre più profondi.

Su questo tema abbiamo sentito monsignor Franco Cecchin. Il prevosto di Lecco vive sul campo questa tematica e ogni anno incontra gli studenti delle classi quinte di alcune scuole superiori lecchesi: «Posso dire che oggi i giovani e gli adolescenti sono “orfani”, perché i genitori sono troppo presi dal loro lavoro. Non hanno il tempo materiale di mettersi all’ascolto e questo non è positivo».

«La famiglia oggi – continua monsignor Cecchin - non è più in grado di trasmettere valori comuni perché i modelli sono ormai diversi. Ma un dato è certo, laddove la famiglia è unita e stabile resta un valore straordinario. Certo, noi oggi assistiamo troppo spesso allo spappolamento della famiglia e questo non è certo un bene per i figli».

Ansia dei genitori

Chi lavora quotidianamente con i ragazzi dai 14 ai 18 anni è il professor Giuseppe Meroni, preside del Liceo Leopardi di Lecco. «I genitori, soprattutto le mamme – ci dice – vivono una comprensibile ansia che le porta a voler trattenere i figli a tutti i costi, mentre i ragazzi sono in un’età in cui devono prendere le distanze critiche dalla loro infanzia. In questo contesto, il dialogo, soprattutto all’inizio, è complicato, sembra quasi che i figli rifiutino i genitori, ma poi questi ultimi capiscono che è un periodo di crescita in cui i loro ragazzi vanno aiutati ed accompagnati. Troppo spesso i genitori non si ricordano più di quando erano adolescenti e vivono questa età dei loro figli con impazienza, mentre la parola d’ordine è proprio pazienza».

Crisi della famiglia

Giuseppe Meroni accenna poi alla crisi, in cui spesso si trova la famiglia oggi: «Quando la famiglia non è più unita i primi a soffrirne sono i figli; in questi casi, molto spesso, i ragazzi o chiudono ogni dialogo, rintanandosi in un silenzio totale, oppure si schierano per questo o quel genitore ed è una situazione grave. E qui si vede l’importanza di un’educazione che possa contare su una famiglia unita».

Sull’importanza di un incontro che abbia al suo centro il rapporto tra figli e genitori, concorda anche Francesca Bonacina, assessore all’istruzione del Comune di Lecco: «È importantissimo che si parli di una tematica come questa. Ai nostri tempi sia ai genitori che al mondo educativo mancano coordinate comuni. Penso, per esempio, al tema dei social che imperano tra i giovani; sono questioni nuove che interrogano noi adulti. E questo è solo un esempio a cui potremmo aggiungerne altri anche più complessi».n 
G. Col.

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