Amazzonia, Brianza
grazie ai missionari del legno

Diocesi, Cna e Confartigianato rilanciano un progetto in Brasile

Obiettivo: raccogliere il testimone della scuola “comasca” di Xapurì

Como

Como e la foresta amazzonica, storia di un legame che dura da vent’anni.

Era la metà degli anni Novanta quando don Luigi Ceppi, missionario diocesano ad Acre, stato brasiliano al confine con Bolivia e Perù, contattava Giovanni Moretti. Obiettivo: pensare un progetto in grado di insegnare agli abitanti del luogo l’arte del lavorare il legno, coniugando al contempo sviluppo economico e salvaguardia della foresta, in un territorio povero e quasi esclusivamente coperto da essa. «Mi sono recato in loco - racconta Moretti - e una volta ritornato a Como, insieme a Giacomo Castiglioni abbiamo fondato Amazzonia Brianza. Il pensiero è stato: “il nostro territorio, con un’economia così strettamente collegata al legno, può collaborare con le popolazioni locali per un utilizzo intelligente della foresta”».

Così nasce l’associazione che nel 1997, dopo aver recuperato da amici e colleghi i macchinari necessari, apre una bottega scuola di falegnameria a Xapurì, paese natale di Chico Mendes, sindacalista e politico brasiliano ucciso perché negli anni Settanta si era opposto alla distruzione del verde da parte dei proprietari terrieri.

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