Anche una Smith & Wesson
nel covo del Gravedona

La scoperta dopo una nuova perquisizione della polizia

Alla seconda perquisizione della polizia sono spuntate anche una pistola e le manette utilizzate per il sequestro del broker varesino, per alcune ore tenuto in ostaggio nel residence sul lungolago di via Stampa, a Gravedona, da due "sicari" di un cittadino inglese che sostiene di vantare crediti dell’agente finanziario.
«Non devo soldi a nessuno, io» aveva orgogliosamente dichiarato Riccardo Cornacchia, il broker prelevato lunedì mattina sotto casa in via Donizetti, a Varese, da un commando di finti carabinieri, e sequestrato per un giorno nel "covo" di Gravedona.
Ma almeno uno dei suoi carcerieri, Massimiliano Ciriello, 37 anni, di Falconara Marittima, arrestato dalla squadra mobile di Varese quello stesso pomeriggio al valico svizzero di Brogeda (insieme con Nicolò Giorgi, 41 anni, di Ancona), sostiene di vantare qualche credito: si parla di 75mila euro, nei confronti almeno della società di cui Cornacchia dice di essere stato direttore, quella Simis Sa, società di intermediazione e consulenza finanzaria accusata dalle autorità svizzere di avere svolto indebitamente attività bancaria. I due saranno interrogati oggi dal gip di Como. Si profila l'accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione

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