Arrestato per corruzione
ex comandante Polstrada

Gabriele Fersini di Seregno indagò il crollo del ponte di Annone e in settembre depose in Tribunale, a Lecco, durante il processo

Lo scorso 21 settembre aveva testimoniato in Tribunale a Lecco nell’ambito del processo per il crollo del ponte di Annone, avendo coordinato le indagini delegate dalla Procura.

Da ieri mattina si trova agli arresti domiciliari, l’ex comandante del distaccamento Polizia stradale di Seregno Gabriele Fersini. È accusato dalla Procura di Monza di aver favorito quattro imprenditori brianzoli, attivi nel settore edile e del trasporto di materiali da cava, eliminando o riducendo drasticamente il rischio di sanzioni amministrative ai loro danni.

In cambio avrebbe ricevuto, sempre secondo l’accusa, somme di denaro sottoforma di sponsorizzazioni all’attività sportiva del figlio, impegnato nel mondo dei motorsport.

È stata una squadra della polizia giudiziaria del compartimento milanese della Polizia stradale a dare esecuzione a otto custodie cautelari (due delle quali in carcere, cinque agli arresti domiciliari e un obbligo di firma). Il giudice per le indagini preliminari Pierangela Renda ha così concluso le indagini svolte nell’ambito del procedimento penale diretto dalla Procura monzese con il sostituto procuratore Salvatore Bellomo e la collega Michela Versini.

Le risultanze dell’inchiesta

Le indagini, sfociate nelle custodie cautelari, avrebbero appurato, secondo l’accusa, una serie di illeciti a carico dell’ex comandante del distaccamento (ora chiuso e accorpato a Monza) Fersini, il quale avrebbe favorito i quattro imprenditori ricevendo in cambio – come detto - sponsorizzazioni per l’attività sportiva del figlio.

Oltre all’ex comandante, altri due ex poliziotti appartenenti alla Polstrada seregnese avrebbero collaborato con un avvocato milanese procacciando a quest’ultimo clienti intenzionati a presentare ricorso alle sanzioni elevate dagli agenti del distaccamento brianzolo (in particolare sarebbero stati “girati” casi riguardanti automobilisti sorpresi alla guida ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti).

I due poliziotti predisponevano le relative impugnazioni, approfittando anche delle informazioni contenute nel database del ministero dell’Interno, ricevendo dal legale, per queste “attività extra-lavorative”, una parte della parcella.

Sono state perquisite anche le case e i luoghi di lavoro di tutte e otto gli indagati e anche di un una persona connesso all’attività agonistica del figlio di Fersini.

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