Azouz fa lo sciopero della fame
"contro l'espulsione dall'Italia"

Lunedì, alla ripresa del processo per la strage di Erba, il suo avvocato leggerà in aula una lettera del tunisino

ERBA - «Azouz da due settimane sta facendo in carcere lo sciopero della fame contro l’espulsione dall’Italia. Ritiene che questa pena accessoria sia profondamente ingiusta in quanto è convinto di aver già saldato il suo conto con la legge».
È lo stesso avvocato di Azouz Marzouk, Roberto Tropenscovino, a dare la notizia choc per una decisione che il suo assistito definisce come una forma di protesta. «È così - precisa il legale lecchese del giovane tunisino, parte civile nel processo per la strage di Erba che riprenderà lunedì - Azouz sta scrivendo una lettera che io leggerò in aula e nella quale motiverà il suo gesto. Da due settimane in carcere a Vigevano si limita a bere acqua e si nutre solo con pane azzimo (senza sale, ndr) l’ho visto provato fisicamente ma comunque molto determinato. Lo vedrete anche voi lunedì, sarà seduto al mio fianco al processo per la strage».
Secondo l’avvocato Tropenscovino, il suo assistito non contesta i 13 mesi patteggiati per l’accusa di spaccio di droga, in parte trascorsi ai domiciliari e in parte in carcere, ma l’espulsione dall’Italia che dovrebbe essere eseguita il giorno dopo la scadenza della pena, prevista per il 31 dicembre. Un provvedimento che non gli permetterebbe di essere presente al più che probabile processo d’Appello per la strage.

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