Ballabio, 44 anni in Consiglio
«Lascio, ora spazio ai giovani»

Lo storico sindaco, ora assessore, non si ripresenterà dopo la fine del mandato

«Attorno a me tanti consiglieri che quando iniziai non erano nemmeno nati»

«Mi guardo attorno e vedo consiglieri che, quando diventai sindaco la prima volta, nemmeno erano nati».

Un’osservazione forse già sufficiente a far comprendere l’addio alla politica di Graziano Ballabio, 44 anni ininterrotti in municipio.

L’assessore al bilancio, primo cittadino per 29 dei suoi 64 anni, nonostante un’età relativamente giovane, visti i quattro e più decenni trascorsi in Giunta, ha deciso di lasciare. Terminerà il mandato, la cui scadenza è fissata per la primavera 2014. Poi, salvo clamorose sorprese, anche un po’ a malincuore, non si ricandiderà: «Mi sembra giusto lasciare spazio ad altri».

La storia politica di Ballabio riflette anche il cambiamento di un paese, passato da una conformazione contadina da dopoguerra a una piccola contea verde che, a qualcuno, può persino ricordare certi angoli svizzeri.

«Nel 2014 gli anni in Comune a Brenna saranno 44 - spiega l’assessore al bilancio - mi dedicherò di più alla famiglia, anche se non mancherò di interessarmi alla cosa pubblica».

Come è avvenuto dal 1970 in poi. All’epoca, Ballabio era un ragazzo di 21 anni, cresciuto all’oratorio, con la voglia di impegnarsi per l’Amministrazione. «Non posso dimenticare che, tra le persone che mi hanno formato, c’è senz’altro il compianto onorevole Francesco Casati, perché se non ci fosse stato lui non so se sarei diventato sindaco, ma anche don Antonio Macchi, per anni parroco qui a Brenna».

Epoche in cui le sagrestie non erano così lontane dagli uffici del potere locale e temporale. Con la Democrazia Cristiana - oggi la lista Insieme per Brenna, che in parte è detentrice di quello spirito, prosegue per un certo verso su quelle lontane radici, seppur con un innesto civico di non poco conto - a percentuali bulgare, e una visione spesso ideale della res pubblica.

«Brenna è stata come una tavolozza che si è riempita un po’ alla volta, anno per anno - prosegue Ballabio -nel ’75, quando divenni sindaco, avevo 26 anni. Erano anni in cui Brenna era davvero un paese con diverse carenze infrastrutturali: basti pensare che le scuole furono fatte nel ’68. Certamente la Brenna di oggi non è più quella di prima. Mi auguro di aver fatto delle cose buone».

Per il futuro, la decisione è già presa. «Penso proprio che non mi ricandiderò - dice - gli amici con cui condivido l’impegno amministrativo, in molti casi, sono figli di miei amici. E questo fa pensare. Giusto così, negli ultimi dieci anni sono stato assessore, credo che dopo di me ci sia stato un bravo sindaco, Andrea Colombo. Io continuerò a vivere Brenna da un altro punto di vista. Anche se con qualche nostalgia».n C.Gal.

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