Baristi, polemica a Cantù
«Periferie dimenticate

«Il Comune non organizza nulla per i quartieri

Sembra che esista soltanto piazza Garibaldi»

La voglia di alcuni baristi di esserci. Per provare a investire anche nella periferia, dove gli eventi del centro non sempre arrivano. Ma anche la spugna gettata in partenza. Per costi, a detta di altri, in linea di massima, non ammortizzabili per un aperitivo musicale privato: l’happy hour in sette note che il

Comune intende permettere più facilmente che in passato. Una regola valida, sembrerebbe, anche per i locali lontani da piazza Garibaldi. Dove c’è meno vita che in centro.

Per tutti, verso i confini della città, c’è la constatazione di una situazione attuale meno affollata di quanto si vorrebbe. In alcuni casi, con i problemi di vicinato. Comuni, soprattutto, anche ai bar con una vetrina sul salotto all’ombra del campanile di San Paolo. Per una tranquillità che, per certi aspetti, gioca a favore di chi lavora lontano dal crinale. Per altri lati, invece, no.

«A volte si ha proprio l’impressione che la periferia sia lasciata in disparte - dicono gli esercenti dei quartieri - Sembra che tutto avvenga in piazza Garibaldi o in centro. Dove comunque i bar hanno i loro problemi».

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