Basta con gli allagamenti nel paese,iò piano del Comune

Prata L’urgenza riguarda Dona: previsto un intervento di regimazione nella Val Tei di Mezzo E per il centro sottoservizi da potenziare

L’urgenza riguarda il nucleo di case di Dona, ma per Prata Camportaccio bisogna affrontare analoghi problemi del centro storico. Punta ad evitare che si ripetano fenomeni di allagamenti, e guai peggiori, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Tarabini che in questi giorni ha puntato l’attenzione sul tema delle cosiddette “bombe d’acqua” e sul rischio che corre il territorio.

«Il punto maggiormente critico – spiega – è quello di Dona, dove oltre al rischio di allagamenti dei piani terra e seminterrati c’è anche qualche aspetto di tipo idrogeologico da valutare. Per questo abbiamo già ottenuto un finanziamento di 80 mila euro e credo che nel corso dell’anno il problema possa essere risolto congiuntamente ad un intervento di regimazione che intendiamo realizzare nella Val Tei di Mezzo».

Diversa la situazione nel centro di Prata. Attualmente la giunta municipale ha dato mandato agli uffici di compiere gli atti necessari per arrivare ad uno studio di fattibilità tecnico-economica per la messa in sicurezza, il potenziamento e l’adeguamento dei sottoservizi con la separazione di acque nere e bianche e lo smaltimento delle acque meteoriche per via Mario Del Grosso, via Tunesa, via Macolini per la parte terminale di via Roma. Strade tra loro collegate. «Nel territorio – comunale sono state riscontrate alcune criticità e situazioni di difficoltà nello smaltimento delle acque meteoriche. Si tratta di strade spesso molto strette e con forte pendenza, dove i fenomeni di piovosità molto intensa hanno creato problemi in alcune abitazioni. Sappiamo per certo che il tubo che scarica le acque bianche nel Mera non ci arriva dritto ma al termine della strada ha una curva a gomito che sta creando qualche problema».

Lo scorso anno si sono conclusi i lavori di separazione delle acque bianche e nere per ovviare ad analoghi problemi che si creavano nella zona della Tomba a San Cassiano: «L’intervento sembra funzionare – conclude Tarabini – anche se aspettiamo verifiche sul lungo periodo».

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