Benzina agevolata a rischio da gennaio

Indagine sulle carte sconto, truffa da 10-15 milioni con benzinai che incameravano fino a 35mila euro annui. Controlli in Comune

Benzina agevolata a rischio da gennaio nelle zone di confine. È in pieno sviluppo l’inchiesta sulla presunta truffa aggravata ai danni della Regione Lombardia con la scarta sconto benzina. È coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Daniela Meliota e la Guardia di finanza ha acquisito documentazione non solo in 47 distributori comaschi, sequestrando 215 tessere lasciate in custodia ai gestori, ma anche nei Comuni, compreso Palazzo Cernezzi e già si profilerebbero le prime cifre sul danno erariale, superiore ai 10-15 milioni di euro. Ma il rischio per chi dovesse essere riconosciuto responsabile e subire una condanna va più in là del certificato penale macchiato e del risarcimento che dovrà corrispondere: le compagnie petrolifere potrebbero costituirsi parte civile, far causa per danni all’immagine, ritirare le concessioni. Un crollo dopo gli indebiti profitti che, secondo alcune stime, consistono in 35.000 euro l’anno per i benzinai che avevano messo in atto artifici e raggiri. Il principale, la doppia transazione: una fornitura reale, con il rimborso di diciotto o dieci euro il litro di benzina secondo la distanza dalla frontiera, dieci o venti chilometri. E la seconda fornitura non avvenuta, ma documentata: la tessera potrebbe essere stata fatta passare due volte nell’apparecchio pos che registra le transazioni. Non solo, gasolio venduto e rimborsato per benzina, litri confusi con euro.

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