Birra, arriva la stangata
Produttori in rivolta

Da metà gennaio scatta l’aumento. Accompagnato dalle proteste: «Cento litri di prodotto ci costeranno otto euro in più»

Da metà gennaio con la birra sarà servito il salasso: il rincaro medio per il consumatore è stimato in un euro al litro. L’ultimo degli aumenti che dal 10 gennaio porterà le accise da 2,7 a 3,04 euro per ettolitro/grado-plato, sta preoccupando i produttori locali e gli esercenti che propongono i prodotti artigianali.

«Cento litri di birra ci costeranno 8 euro in più di tasse - spiega Agostino Arioli, birraio e socio fondatore del Birrificio Italiano di Lurago Marinone - sembra un rincaro da poco invece per il consumatore avrà un peso notevole. Questo aumento delle accise corrisponde a un aumento di quasi il 10% del costo di produzione, poi si aggiunge l’Iva del 22% che va applicato anche all’accisa quando si vende al distributore, e ancora l’Iva al consumatore. Alla fine si arriva a circa un euro in più al litro se parliamo di bottiglie di birra artigianale da 8-12 euro».

Le ripercussioni si sentiranno sul resto della filiera: «L’aumento ci sarà e c’è poco da fare, ci aspettiamo un 12% circa», dice Umberto Benini, titolare del Birratrovo in via Carducci. Lui ad esempio proverà a contenere “l’effetto boomerang” dell’aumento che rischia di sottrarre consumatori e consumazioni, limitando il rincaro alle bottiglie senza incidere sulla birra alla spina che per il locale è prioritaria.

Come al Birrivico di via Borgovico: «Proveremo a non toccare i prezzi ma è quasi certo che dovremo aumentare almeno le bottiglie» dice Tonino De Falco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA