Butta sale sulla pianta
Una telecamera lo ha ripreso

Bulgarograsso: è caccia al “killer”, mancato, dell’albero “gemello” di quello morto in maniera sospetta

Non c’è pace per la pianta messa a dimora una decina di giorni fa in piazza Risorgimento, in sostituzione della “gemella” morta in modo sospetto.

Uno sconosciuto, due notti fa, ha buttato un pacco di sale da cucina (un chilo) sull’albero appena piantato. Azione puntualmente ripresa dalle telecamere. E’ caccia al “killer”, mancato, della pianta. «Dalle immagini si vede una persona adulta, dalla fisionomia alta, ripresa di schiena, che si copre con un ombrello, ma potenzialmente riconoscibile – spiega il sindaco Giampaolo Cusini – Si sta compiendo altri accertamenti, per risalire alla sua identità. Probabilmente contava sul fatto che piovesse e che il sale, sciogliendosi, penetrasse nel terreno e fosse assorbito dalle radici della pianta per farla morire, invece non ha piovuto». Altrimenti l’albero avrebbe potuto fare la fine del “gemello”, la scorsa primavera rinsecchito in breve tempo, in circostanze mai chiarite. «Le altre nove piante della piazza sono vive e vegete, seppur siano in parte coperte dalla gomma e quindi potrebbe essere in deficit di aria – aggiunge il sindaco - L’unica che è morta è quella che si sospetta sia stata avvelenata e nel cui tronco sono stati conficcati dei chiodi, per fissare un cartello di protesta contro la collocazione dell’albero sulla traiettoria che da via Cadorna porta in chiesa. Ubicazione indicata come la più idonea dai progettisti, essendo in prossimità della fontana e delle panchine e non creando intralcio alla viabilità». Evidentemente non concorda il mancato “killer”. «È surreale che qualcuno arrivi a prendersela con una pianta».

Nel mirino sempre gli alberi posti in quel punto. «Quando dei ragazzi si rendono responsabili di vandalismi, si è subito pronti a puntare il dito contro giovani definiti delinquenti – conclude Cusini – Quando però, come parrebbe in questo caso, sono adulti ad agire in modo così incivile, quale sarebbe la giusta punizione?» .

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