Cadorago, insulti al ministro Kyenge
L’assessore sparisce da Facebook

Il sindaco sulla vicenda: «Ne parleremo venerdì in consiglio comunale»

nel frattempo il Codacons non esclude un esposto contro Paolo Pagani

Insulti al ministro Kyenge: annullato l’incontro pubblico previsto per ieri sera, venerdì in consiglio comunale si discuterà di dimissioni come richiesto dalla minoranza. Nel frattempo il profilo di Paolo Pagani è sparito mentre quello di Angelo Clerici figura ancora con nome diverso.

Il sindaco Franco Pagani che aveva annunciato una riunione ieri sera in municipio, spiega: «Il consiglio comunale era già stato fissato per venerdì, sono solo due giorni di attesa, risolveremo lì il caso. Confermo che le minoranze hanno chiesto le dimissioni».

Sulle eventuali dimissioni dei due membri della sua maggioranza il primo cittadino dichiara: «Risponderò durante il consiglio comunale».

L’assessore della Lega Nord Pagani è finito nella bufera per aver pubblicato sul suo profilo commenti del genere nei confronti del ministro all’integrazione: «Mettetela su un barcone. Assicuratevi che non affondi. Deve tornare in Africa da dove è venuta. Poi saranno gli oranghi e le scimmie a stabilire se la riprendono o meno in casa loro. Ma a quel punto non sarà più un problema di noi italiani».

Anche la pagina di Clerici conteneva post simili. Pagani ha tentato una difesa personale, chiedendo anche le scuse del nostro quotidiano per aver, a suo dire, ingigantito la faccenda. Ora potrebbe finire nel mirino della Procura.

A Bergamo il Codacons aveva fatto mettere sotto inchiesta il leghista Roberto Calderoli, per aver affermato lo scorso luglio: «Quando vedo Kyenge non posso non pensare a un orango».

Mauro Antonelli, responsabile Codacons a Como: «Ci sono sicuramente gli elementi per domandare alla Procura se esistono profili penalmente rilevanti».

L’esposto di Codacons potrebbe allertare la procura, che valutati i fatti potrebbe decidere con un pubblico ministero di qualificare eventuali reati procedendo così nei confronti di chi ha fatto tali affermazioni. Altrimenti spetterebbe allo stesso Ministro chiedere conto dell’ingiuria.

Dice ancora Antonelli: «Il Codacons per Calderoli aveva ipotizzato la diffamazione aggravata da odio razziale. Nel caso specifico di Cadorago, con ogni differenza di pesi politici rispetto a Calderoli, dovremo valutare e fare gli accertamenti del caso».

Di fatto sulla questione si apre un’altro fronte che coinvolge anche l’attuale minoranza consiliare. Il post con la richiesta di «dimissioni della Kyenge» (non gli insulti) è stato condiviso su Facebook da Francesco Ravasi, candidato non eletto con la lista Insieme Tre Stelle. «La nostra era una civica e lui era un nostro candidato con simpatie leghiste» commenta Silvana Verga, il capogruppo. 

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