Cantù, alcol ai minori
I bar ora dicono basta

Primi effetti dopo la denuncia del sindaco e i controlli dei vigili, che portarono a pizzicare due ragazzini. Cartelli davanti al “7’s Joe Cafè” di piazza Garibaldi e il “Movida” di corso Unità ora chiede i documenti

Cartelli all’esterno dei bar, dove si comunica che i minori non potranno trovare alcolici. Carte d’identità chieste sia all’ingresso, dal buttafuori, che al bancone, a sentire un altro locale frequentato da minorenni. Per evitare che qualche ragazzino possa farsi male con l’alcol. E cocktail analcolici che simulano il sapore del vero cuba libre, in arrivo da questo fine settimana. Nei locali frequentati anche dai giovanissimi, sono i primi effetti delle politiche del Comune sul tema giovani e alcol.

Prima le dichiarazioni del sindaco Claudio Bizzozero, il quale, sull’onda delle segnalazioni allarmate di alcuni genitori, aveva annunciato controlli (e sanzioni) sui bar che non rispettano le regole sulla somministrazione di alcol. La polizia locale, pochi giorni dopo, aveva quindi pizzicato due quindicenni in un locale di corso Unità d’Italia.

Ma, intanto, i bar corrono già al riparo. E stringono i controlli sui propri clienti. «Non si vende alcun tipo di alcolico ai minori di 18 anni. E’ necessario esibire un documento di identità alle casse». Così le due frasi scritte in caratteri ben chiari su tre cartelli affissi al 7’s Joe Cafè di piazza Garibaldi, punto di riferimento per il movimento serale e notturno del centro.

«Abbiamo saputo che in alcuni locali hanno fatto dei controlli mirati - dice Massi Fontana - ora, con l’arrivo della bella stagione, i ragazzi saranno maggiormente in giro. E per noi, distinguere tra un ragazzo di 17 o di 18 anni, diventa piuttosto difficile. Anche se si dice che i sedicenni la birra potrebbero berla, noi per scelta abbiamo deciso di vietare a tutti i minorenni, sotto i 18 anni, gli alcolici. Va anche a tutela loro, oltre che nostra».

Così al 7’s il gesto di mostrare la carta d’identità è diventato anche il gioco dell’estate. «La regola e che chiunque venga qui a fare lo scontrino deve mostrare il documento - dice Massi - ci scherzano sopra i nostri clienti fissi e quelli che hanno palesemente più di 18 anni. Ma va bene così..».

Al Movida non nascondono che la causa è stato l’ultimo controllo della polizia locale. «Hanno chiesto la carta d’identità a tutti - afferma Jessica Nocello dal locale di corso Unità d’Italia - ora noi chiediamo il documento due volte. Prima si deve mostrare all’addetto alla sicurezza, sulla porta, poi ai baristi. In questi giorni inizieremo a proporre anche questi nuovi cocktail. Hanno il sapore del cuba libre ma sono a zero alcol. Vediamo se avranno successo oppure no».

Una pagina speciale su “La Provincia” di sabato 11 aprile 2015

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