Cantù, altre multe pazze
Si arrabbiano anche i vigili

Il comandante: «Troppi errori, invieremo contestazioni all’Aipa»

Paolo Grassi rincara: «Il Comune pretenda penali dai riscossori»

Lo dicono e lo ribadiscono dal comando di via Vittorio Veneto: gli errori non sono attribuibili né alla polizia locale né al Comune; ma all’Aipa, ovvero l’ente di riscossione con sede a Milano che, in queste settimane, ha inviato le circa 4mila contravvenzioni arretrate agli automobilisti. In molti casi, anche a chi la multa, a suo tempo, l’aveva già pagata. Motivo per cui sarà proprio il municipio, a breve, a presentare una formale contestazione alla società.

«Perché il disagio, oltre agli automobilisti - dice il comandante Marco Baffa - l’abbiamo avuto anche noi come comando, con il nostro personale costretto a fronteggiare un problema che altrimenti non si sarebbe posto. Ma, purtroppo, ci sono stati diversi errori nell’invio delle ingiunzioni».

Intanto a segnalare nuovi errori è Paolo Grassi, segreteria provinciale del Partito Socialista Italiano, residente a Cantù. «Una mia vicina - riferisce - si è vista recapitare un’ingiunzione da 240 euro per una multa da 90 euro che aveva già pagato. In questi giorni, con molta fatica, dopo aver cercato ovunque, è riuscita a trovare la ricevuta del pagamento. Per fortuna l’ha recuperata, ma se non fosse stato così?. Chi ha sbagliato deve pagare: il Comune dovrebbe chiedere il pagamento di penali, da girare ai cittadini, per il conto presentato ingiustamente a diversi domicili».

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