Cantù , idea su Pietrasanta
Dal degrado al museo

Il sindaco lancia la sfida sul futuro del palazzo visto che è arrivato il via libera sul recupero

Acquisire il castello di Pietrasanta e tornare a farne il cuore della città, magari la sede di quel museo civico che da sempre manca e che già s’è ipotizzato di sistemare alla Permanente o all’ex tribunale, in vista di Expo.

A lanciare l’idea il sindaco Claudio Bizzozero. O meglio sembra più una sfida, che la città dovrà decidere se raccogliere.

Di certo l’amministrazione, dal canto suo, fatica ad asfaltare le strade, figurarsi se mai potrebbe imbarcarsi, economicamente, in una simile impresa. All’indomani dell’aggressione al prevosto emerito don Lino Cerutti da parte di un marocchino - poi identificato e denunciato dai carabinieri di Cantù - il dibattito si è infiammato.

Molti parlano di una Cantù allo sbando, pericolosa. Epicentro, proprio la zona dell’area Pietrasanta. Il sindaco ancora una volta attacca le amministrazioni precedenti, accusandole di non aver accolto le richieste della proprietà quando un’operazione immobiliare era fattibile e appetibile.

E sottolinea che con la propria, di maggioranza, c’è stata invece l’apertura di un dialogo che oggi pare aver condotto a sbloccare i lavori.

Sul piatto, però, si deve porre anche la questione dell’interesse pubblico di quell’area incastonata nel bel mezzo della città.

«Il Castello dei Pietrasanta - continua Bizzozero - è davvero il cuore storico di Cantù e personalmente credo che dovrebbe diventare di proprietà comunale».

«Il problema - prosegue - è che oggi il Comune non ha sufficienti risorse a disposizione. L’acquisto e il recupero dello storico castello, può essere l’impegno che non solo il Comune ma l’intera città può assumersi nell’anno dell’Expo che sta per iniziare? Io credo di sì, e penso che valga la pena di impegnarsi in tal senso. Vedremo come la città risponderà».

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