Cantù, la Giubiana si farà
«Ma si paghi da sè»

È salva la tradizionale cerimonia del rogo. L’assessore Pavesi invita a raccogliere fondi. «Mettete bancarelle durante la cerimonia»

Crisi nera, Comune al verde. E allora anche alla Giubiana si consiglia di tagliare al minimo le spese e di trovare il modo per sostentarsi da sé, per esempio mettendo in vendita dolcetti e bibite durante la serata del rogo.

Anche se, la provocazione di Matteo Ferrari di InCantù, i 6mila euro necessari per mantenere in vita una delle manifestazioni più apprezzate in città si potrebbero reperire molto facilmente visto che questa è la cifra che il Comune spende annualmente per la quota di adesione al Coordinamento Comasco per la Pace: «Spero – scrive l’avvocato canturino su Facebook - che l’amministrazione metta mano al portafoglio, di fatto il nostro, per garantire l’evento invece di spendere 6mila euro, sempre nostre, per pagare una quota associativa».

Gli sponsor, ormai, non si trovano più, e un aiuto concreto da parte di piazza Parini sarebbe fondamentale. Tanto che, per questo motivo, i rappresentanti del gruppo hanno incontrato gli amministratori.

«Se faranno richiesta ufficiale per ottenere un contributo economico – conferma l’assessore alla Cultura Francesco Pavesi – la valuteremo e interverremmo nei limiti delle disponibilità di bilancio». Bilancio risicato all’osso come si ripete da tempo. Per questo si invita la Pro Cantù a usufruire di un’opportunità concessa dalla giunta e già prospettata anche ad altri sodalizi, come all’associazione Carnevale Canturino.

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