Cantù, la piscina si beve
mille euro al giorno

Rimandato di un anno l’addio di Canturina Servizi all’impianto che produce perdite da capogiro

Alti costi di manutenzione e personale, il Comune cercherà di adeguarla e affidarla ai privati

L’addio di Canturina Servizi alla piscina comunale è rimandato di un anno. Il tempo necessario all’amministrazione per costruire un bando che renda appetibile ai privati rilevare l’impianto di via Papa Giovanni XXIII, o per trovare un’ipotesi alternativa che veda il Comune mettere mano al portafogli.

Colpa di una struttura vetusta con altissimi costi di manutenzione e riscaldamento oltre che per il personale, dovendo rispettare i tanti vincoli imposti al pubblico. La partecipata al 100% del Comune, Canturina Servizi, avrebbe dovuto lasciare le redini della piscina al 30 settembre, ma si concederà un proroga lunga il tempo necessario per trovare una soluzione. Anche un anno se necessario.

«Ci sono tre strade percorribili – chiarisce il sindaco Claudio Bizzozero – La prima, trovare un privato che subentri nella gestione, e occorre creare le condizioni perché questo interesse ci sia. La seconda, se nessuno rispondesse al bando, dovremo individuare noi il modo di reperire le risorse necessarie per eseguire gli interventi necessari».

La terza, quella che si vuole evitare, la chiusura. «E’ l’unica che escludo – dichiara – perché una città come Cantù non può permettersi di non avere una piscina vista la funzione anche sociale che questa ricopre». Fermo restando che, anche nel caso delle due soluzioni precedenti - ovvero riqualificandola -, un periodo di chiusura sarà necessario giocoforza. Inutile negare che anche stavolta a creare incertezze e ad allungare i tempi è stata la sempiterna e tribolata questione palazzetto.

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