Cantù, salvato dai rifiuti
il grande angelo nero

È un’opera d’arte in ferro battuto alta tre metri. Ritornata a vivere grazie a una barista

Non si spezzano le ali a un angelo. Neppure se è di ferro battuto, se ha un’apertura di oltre tre metri, se pesa due quintali e mezzo. E neppure se è troppo imponente per entrare nel cassone delle cose vecchie.

E proprio tra i rifiuti lo ha trovato un rottamatore di via Milano che, sorpreso e forse infastidito per l’oltraggiosa sorpresa, ha chiamato in soccorso l’amica Katia Cimetti, che gestisce un bar annesso ad un benzinaio.

Adesso, quell’angelo nero che non si sa neppure da dove arrivi, chi lo ha fatto e chi l’ha gettato nella spazzatura, si trova proprio davanti alla vetrina del locale. Sono bastate poche settimane ed è diventato parte del paesaggio.

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