Cantù, sabato in piazza
contro il numero verde

Il sindaco boccia la richiesta di un consiglio comunale aperto per discutere del numero anti-clandestini. Intanto le associazioni contrarie all'iniziativa hanno deciso di manifestare

CANTU’ – Nelle intenzioni, il dialogo tra amministrazione e organizzazioni di volontariato sulla spinosa questione del numero verde anti clandestini resta vivo. Ma i fatti paiono dire altro, e la richiesta di consiglio comunale aperto inoltrata dalle associazioni viene respinta, benché per motivazioni legate più alla forma che alla sostanza, dal sindaco Tiziana Sala. E intanto la parola passa alla piazza, con il presidio antirazzista, sabato dalle 15 in poi, che chiude le iniziative messe in campo per esprimere il proprio dissenso alla delibera che istituisce il numero cui denunciare anche in anonimo l’occupazione di alloggi da parte di stranieri irregolari. L’idea di una seduta di consiglio aperta aveva cominciato a circolare, tra i sodalizi, già da tempo, per allargare il più possibile il dibattito su un tema tanto delicato quanto quello della convivenza tra culture differenti. Così è stata redatta e consegnata in municipio una vera e propria lettera di richiesta ufficiale. Il sindaco, da parte sua, come già espresso nei giorni scorsi, si dice pronta al confronto, ma non a una seduta di questo tipo: "Se le associazioni lo vorranno io, lo ribadisco, sono pronta a incontrarle in qualsiasi momento, e alla presenza dei consiglieri comunali, se lo riterranno. Ma nelle sedi opportune, non in consiglio comunale".

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