Capiago, lite per le tasse
Sulla Tasi è scaricabarile

Aliquota al 2,4 per mille. Il Comune: «Colpa dello Stato». L’opposizione: «Una stangata»

Il fuoco spara su due bersagli diversi. Da una parte, la maggioranza di Prospettiva Comune del sindaco Sandro Vergani, il quale se la prende con lo Stato per i mancati introiti, che costringono gli amministratori a rivolgersi ai cittadini quando si tratta di pagare dazio.

Dall’altra, la minoranza di Progetto Insieme, pronta ad arrabbiarsi non con lo Stato ma con il primo cittadino. La certezza è il dato di fatto: 2,4 per mille, la quota così determinata per la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, appena sotto la soglia massima del 2,5 per mille oltre il quale non si può andare.

Sulla decisione, ratificata dal Consiglio comunale i, Vergani ha una sua visione precisa. «La tariffa serve per tamponare tutti i trasferimenti che lo Stato non ci fa. Anzi, nonostante il 2,4 per mille, all’appello mancano 10mila euro, dei 117mila che lo Stato in passato girava al Comune di Capiago Intimiano. Anche perché il nostro territorio non è industrializzato come gli altri Comuni vicini, c’è molto verde e il vantaggio di vivere in una bellezza unica dal punto di vista del paesaggio ha purtroppo i suoi risvolti».

Per Progetto Insieme, gli ex amministratori, la visione è diversa, come riferiscono i consiglieri comunali dell’opposizione Paolo Maggioni e Emanuele Cappelletti. «È una stangata Tasi - dicono - ogni anno lo Stato tagliava progressivamente centinaia di migliaia di euro, ma noi abbiamo sempre cercato di sopperire con una riduzione della spesa, cosa che almeno in parte avrebbe potuto fare anche il sindaco Vergani. Per noi è una pressione fiscale record».

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