Capitale italiana della cultura
Como lancia la sfida

Presentato il dossier per la candidatura a guida italiana del settore. Unità di intenti con Cernobbio e Brunate, in palio c’è un milione

Un programma a quattro stagioni con un titolo quanto mai accordato, “Estro armonico”, è stato dipinto con il sottotitolo “Le stagioni del lago” come a intonare una sinfonia territoriale finora inedita.

Si presenta così il dossier, o meglio, per ora il “pre-dossier”, con cui Como si è candidata al titolo di Capitale italiana della cultura che il Consiglio dei ministri attribuirà tra qualche mese ai due migliori progetti presentati. L’obiettivo è battere la concorrenza di altre 23 città nella graduatoria del bando previsto dalla legge Art Bonus nel contesto dei “Grandi progetti culturali”. I vincitori saranno due, uno per il 2016 e l’altro per il 2017: ognuno riceverà tra l’altro il finanziamento di un milione di euro.

Obiettivo unico

Per farcela sono stati chiamati all’unità il capoluogo e due comuni, Cernobbio e Brunate, con le loro realtà più rappresentative dal punto di vista culturale.

Ieri sera Mauro Frangi, presidente della Fondazione Alessandro Volta, ha presentato il pre-dossier durante un incontro alla biblioteca civica coordinato dal direttore de “La Provincia” Diego Minonzio. Hanno partecipato i tre sindaci Mario Lucini (Como), Paolo Furgoni (Cernobbio), Davide Bodini (Brunate), l’assessore alla Cultura di Como Luigi Cavadini, l’onorevole Chiara Braga seguiti dalla presentazione del manifesto di sostegno della candidatura da parte dei primi sottoscrittori. Maria Rita Livio, Ambrogio Taborelli, Maria Brovelli, Giuseppe Colangelo, Paolo De Santis, Emanuela Donetti, Alberto Longatti, Barbara Minghetti, Bartolomeo Pietromarchi, Livia Porta, Raffaella Porta.

Partendo dal titolo, ossimoro di un concerto di Antonio Vivaldi, emerge come tutto il programma di candidatura sia orientato alla capacità di mettere in rete tutto quanto di valore esista sul territorio interessato, sia pubblico o privato.

Sono stati inseriti monumenti, edifici di pregio e architetture, musei e articolati programmi di eventi seguendo la sponda del Lario dall’imbarcadero Liberty di Cernobbio alla funicolare e poi a salire fino a Brunate, passando per le grandi ville sedi museali, il quartiere razionalista del lungolago, poi la funicolare e il faro voltiano. Le iniziative di carattere culturale sono state scandite in quattro stagioni, ognuna connotata con caratteristiche distintive.

La lettura

«Credo che la lettura di questa candidatura si possa sintetizzare con tre parole chiave - spiega Mauro Frangi - Sfida, coesione, sogno. Stiamo dimostrando la volontà di mettersi insieme per raccogliere una sfida grande finalizzata a crescere ed essere competitivi. Se ce la faremo avremo la possibilità di portare avanti grandi progetti».

Ne sono stati individuati due in particolare: la riqualificazione del Politeama e la restituzione alla cittadinanza della casa del fascio. Le modalità operative andranno indicate in seguito. Un milione di euro sarebbe una briciola davanti a iniziative tanto ambiziose ma sufficiente a fare da leva per avviarle.

La prima fase di selezione si chiude il 30 aprile. Le 24 candidature saranno valutate da un commissione istituita presso il Ministero e nei primi giorni di maggio comunicheranno i dieci progetti che proseguiranno nella seconda fase. Se Como passasse dovrebbe presentare il dossier vero e proprio, dettagliato, entro la fine di giugno. A luglio saranno saranno attribuiti i titoli per l’anno prossimo e per il 2017. n Francesca Manfredi

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