Irpef a Carate Urio, fine di un mito
Addizionale nel paese più ricco

Giovedì sera, in consiglio comunale, è caduto l’ultimo tabù con l’introduzione da parte del quinto Comune più ricco d’Italia, dell’addizionale Irpef.

«Lo Stato – ha detto Maggi – ci sta assediando da tutte le parti con prelievi tributari che dovrebbero spettare ai Comuni, nonostante le solide condizioni di bilancio, non riusciamo a far quadrare i conti e l’introduzione dell’addizionale per redditi superiori ai 15 mila euro, nella misura dello 0,8 per cento, è diventata inevitabile».

Maggi, tra gli sguardi attoniti del gruppo di minoranza, ha cercato di rendere meno amara la medicina.

Per questo ha sostenuto che tra abbattimenti dell’Imu sulle case date in comodato ai figli, esclusione dell’applicazione della Tasi (Tributo per i servizi indivisibili), contenuta applicazione dell’Imposta unica comunale, nonostante l’introduzione dell’addizionale, a conti fatti i cittadini andranno a pagare qualcosa di meno, ma le enunciazioni sono state valutate con molte perplessità.

Altro punto che ha dato luogo a una attenuazione delle critiche dell’opposizione è l’annuncio del sindaco di avere stanziato 15 mila euro in più dell’anno scorso per i servizi sociali.

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