Castagna torna su Rosa e Olindo
«Se si pentissero li abbraccerei»

Nove anni dopo la strage di Erba l’uomo che ha perso moglie, figlie e nipotino ribadisce la sua intenzione di percorrere la strada del perdono a patto che i due proseguano il percorso iniziato con i sacerdoti delle carceri

«Se un giorno mi chiamasse il cappellano del carcere per chiedermi di incontrare Rosa e Olindo non ci penserei due volte. Andrei subito a trovarli». Carlo Castagna riafferma le proprie verità, ritorna sul tema del perdono e conferma la volontà di incontrare in carcere i due assassini della moglie Paola Galli, della figlia Raffaella Castagna e del nipotino Youssef Marzouk, massacrati l’11 dicembre di nove anni fa dai vicini di casa della figlia, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. Nella strage di Erba morì anche Valeria Cherubini, una vicina di casa, e rimase ferito il marito di lei Mario Frigerio, morto solo qualche mese fa, testimone diretto dell’efferato gesto della coppia diabolica.

Oggi Romano e Bazzi stanno scontando in carceri diversi l’ergastolo e Castagna continua il suo viaggio alla ricerca della serenità. «Sono in pace con tutti e non ho problemi a dire che se sapessi che Rosa e Olindo hanno iniziato un percorso interiore aiutati da un religioso, così come so che avevano cominciato a fare al Bassone, mi renderei disponibile anche a vederli periodicamente. Cosa direi? Non c’è molto da dire. Di sicuro non chiederei nessuna spiegazione per quanto avvenuto alla mia famiglia. Porterei solo un abbraccio fraterno. Ormai non interessa quello che è stato, ma quello che sarà nel futuro».

Castagna torna ad affermare la sua convinzione nel perdono al nuovo periodico nato dall’esperienza della trasmissione «Quarto grado».

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