Cavallasca: macché villa nel parco

Il gruppo Berlusconi un rudere

È cadente la proprietà reclamata da Berlusconi

L’operazione non è andata in porto per i vincoli paesaggistici della Spina Verde

Villa Colombirolino, nel parco della Spina Verde, potrebbe costituire un nuovo legame tra Silvio Berlusconi e Como. La villa, oggi un rudere senza tetto, starebbe per passare tra i cespiti immobiliari della Dolcedrago, holding immobiliare di Berlusconi.

In sintesi, nel 2001 Alberto Maria Bianchi, funzionario pubblicitario di Publitalia (azienda della famiglia Berlusconi) acquista attraverso Immobiliare San Michele di Milano (società costituita dallo stesso Bianchi e Caterina Pappagallo, casalinga), l’area della Villa Colombirolino grazie ad un finanziamento di 2,3 miliardi di lire dati dalla Dolcedrago, che come garanzia del prestito ottiene il pegno sull’intero capitale della San Michele.

L’intesa

Fatto l’accordo, si parte con un progetto di ristrutturazione della villa, e iniziano i lavori. Un’azienda comasca, la Carboncini, lavora tirando giù il tetto, poi tutto si blocca per anni.

Intanto viene approvato il Piano delle Ville studiato dall’architetto Darko Pandakovic (siamo nel 2009) che pone pesanti vincoli ad un’area già vincolata paesaggisticamente. In pratica non si può fare altro che ristrutturare l’esistente.

L’immobiliare San Michele ha forse altre idee su quel comparto, infatti già nel 2010 inoltra alcune osservazioni al Parco della Spina Verde chiedendo che Villa Colombirolino sia stralciata dal Piano Ville e sia trattata secondo i criteri del piano territoriale di coordinamento ammettendo un “modesto aumento volumetrico dei rustici”.
Al posto della villa c’era in programma un intervento un po’ più impattante con un centro convegni e dei minialloggi, ma lì c’è anche un interesse storico per la presenza delle strutture fortificate della Prima Guerra Mondiale, la Linea Cadorna, così l’ente parco conserva le restrizioni e l’immobiliare milanese resta al palo.

Nel 2011 Immobiliare San Michele impugna il piano Ville presso il Presidente della Repubblica (passaggio giudiziario straordinario che si fa quando si è in ritardo sui tempi previsti per un ricorso al Tar), ma la causa è decaduta per mancata presentazione di documentazione. Per l’ufficio tecnico di Cavallasca le regole del parco sono sovracomunali e quindi non si discutono.

Le somme in ballo

Nel bilancio 2012 appena depositato, in cui si presentano 1,1 milioni di euro di perdita, la holding scrive che «non ha ritenuto opportuno rinnovare il finanziamento scaduto il 31 dicembre 2012 con la società immobiliare San Michele visto il protrarsi delle continue dilazioni di pagamento».

E dà mandato a un legale per recuperare il credito anche con «l’escussione del pegno vantato sulle quote sociali».
Se l’ex agente di Publitalia, Alberto Maria Bianchi, non restituisce il prestito a Berlusconi la Villa Colombirolino, o meglio quel che ne resta, passerà al Cavaliere che dovrà comunque cederne un terzo del terreno a Cavallasca.

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