Chiedeva l’elemosina
Fermata con 550 euro

L’assessore alla Polizia locale, Carlo Piatti, invita a non concedere elemosine per strada

550 euro in contanti: a tanto ammontava il bottino della giovane rom fermata ieri dagli agenti della polizia locale di Varese.

La ragazza chiedeva l’elemosina all’incrocio tra via Fiume e viale Aguggiari, ed è stata intercettata dagli agenti, che in una sola settimana hanno identificato e allontanato sette questuanti, nell’ambito di un’intensificazione dei controlli su questo tipo di infrazione alle ordinanze comunali. Dei 550 euro che la giovane aveva con sé, solo una novantina erano in moneta: il resto della somma era in banconote di piccolo taglio, che sono servite a pagare immediatamente la multa di 150 euro che le è stata contestata.

«Resta ancora da capire se la ragazza fermata dagli agenti varesini fosse una semplice questuante o, vista la grossa somma e le tante banconote che aveva con sé, non fosse piuttosto una complice del giro di racket che sta anche dietro ai questuanti» spiega l’assessore alla Polizia Locale, Carlo Piatti.

Perché il meccanismo dietro a chi chiede l’elemosina, spesso, è simile a quello del racket della prostituzione: una persona, spesso disabile o minorenne, è costretta a chiedere l’elemosina sotto minacce, consegnando i proventi a un «collega» che in strada ha anche il compito di controllare gli altri per conto dell’organizzazione.

«Anche per questo – dice Piatti – invitiamo i varesini a non concedere questo tipo di elemosine. Non si aiutano le persone coinvolte, perché si rende lucroso l’affare per chi li sfrutta. In questo modo, Varese sarà una piazza redditizia e i questuanti si moltiplicheranno. L’integrazione è un’altra cosa. In più, quando non si è di fronte ad una vittima di queste organizzazioni, si lancia comunque un messaggio sbagliato: che è possibile ricevere soldi umiliandosi». I controlli continueranno per tutta la settimana in città, sui questuanti che si fermano spesso ai semafori. C. Fra.

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