Code nella città svizzere
Spunta l’idea dei pedaggi

Uno studio del Credit Suisse suggerisce l’introduzione di tratta di strada a pagamento nella città dove sono più frequenti gli ingorghi nelle ore di punta. Lugano al settimo posto nella Confederazione per i pendolari imbottigliati nel traffico

Troppe code anche in Svizzera. Fanno perdere tempo e soldi. E così fra i possibili rimedi spunta anche la possibilità d’introdurre i pedaggi.

A suggerirlo è uno studio del Credit Suisse secondo cui le ore di coda sulla strade svizzere sono raddoppiate fra il 2008 e il 2012 e ormai siamo alla saturazione. I più toccati dalla congestione sono i pendolari motorizzati nell’agglomerato di Zurigo, seguiti dai ginevrini. Fra i centri ticinesi, Lugano figura al settimo posto degli agglomerati con un alto indice di pendolari in coda, dietro a Friburgo e davanti a Baden/Brugg. Bellinzona si situa invece al diciannovesimo e penultimo posto, con un indice giudicato basso.

«Da un punto di vista economico - scrivono gli autori dello studio - è necessario evitare le code quanto più possibile, poiché il tempo perso non produce alcun vantaggio. La soluzione più ovvia sembrerebbe quella di ampliare i tratti congestionati. Si tratta tuttavia di un’arma a doppio taglio. A breve e medio termine sarebbe possibile ridurre gli ingorghi, ma col tempo tali incrementi di efficienza promuovono la mobilità e favoriscono un’ulteriore edificazione».

Secondo il Credit Suisse, lo strumento più efficiente per armonizzare domanda e offerta è l’introduzione di un sistema di “pedaggio stradale” - o “road pricing”. Il modo è anche spiegato: in pratica si metterebbero a pagamento i tratti di strada della località in cui sussiste la minaccia di code negli orari di punta.

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