Como, bus strapieni
Studenti lasciati a terra

Disagi a raffica per i ragazzi dell’Alto Lario che frequentano le scuole superiori nel capoluogo. Una mamma: «Mio figlio, quattro ore per tornare». Un papà: «Servirebbero più aliscafi»

I pullman di linea scolastici sono strapieni e gli autisti lasciano a piedi i ragazzi. È quanto denunciano i genitori di ragazzi iscritti a istituti di scuola superiore del capoluogo, stando ai quali, in queste prime settimane di scuola, i loro figli sarebbero costretti a usufruire di corse successive rincasando a orari impossibili.

«A mio figlio è accaduto addirittura il primo giorno di scuola - riferisce Barbara Zucchi, di Acquaseria, frazione di San Siro -. Dopo le normali tensioni per l’impatto con la scuola superiore e la trasferta fino a Como, per lui non è stato affatto un bell’inizio: è uscito alle 12.15 e non è potuto salire su un pullman troppo pieno, rientrando a casa dopo le 15. Un’altra volta ha terminato le lezioni alle 15 e è tornato a casa alle 19. Già all’andata, inoltre, è costretto spesso a fare il viaggio in piedi».

«I nostri ragazzi - prosegue la mamma - sono già costretti a fare notevoli sacrifici da pendolari per raggiungere ogni giorno Como, e non è affatto accettabile che subiscano ulteriori disagi. Abbiamo inviato diverse mail di protesta ad Asf, ma finora non è cambiato nulla».

Un altro genitore di San Siro, Paolo Goni, lamenta lo stesso inconveniente e suggerisce anche i rimedi: «Il trasporto pubblico sul lago è paragonabile a quello dei Paesi del Sudamerica di un po’ di anni fa: la logica sembra improntata a scoraggiare la gente ad usufruire del servizio. D’estate le corse dei bus vengono ridotte e il turista deve scendere alla fermata successiva sperando di trovare aperto un rivenditore di biglietti, con il pullman fermo in mezzo alla strada in attesa a creare disagi al traffico; adesso sui bus stracolmi non trovano posto i nostri figli - è successo anche al mio - che vanno a scuola a Como, sobbarcandosi ogni giorno una lunga e disagevole trasferta. Abbiamo il lago: perché non si convenzionano i trasporti pubblici su gomma con battelli e aliscafi? Sostituendo i bus obsoleti e ingombranti con mezzi più piccoli che effettuano corse più brevi e frequenti».

Goni, insomma, suggerisce un trasporto misto: piccoli bus che portino gli utenti fino agli attracchi più importanti della Navigazione e, da lì, tragitto in aliscafo: «Sarebbe un servizio più snello ed efficiente, a vantaggio di un traffico meno congestionato sulle strade; occorre però garantire costi accessibili per i residenti. Siamo stufi di essere continuamente penalizzati; le soluzioni esistono e non sono inarrivabili, ma la verità è che non interessa a nessuno cercarle». Contattata attraverso il proprio ufficio stampa, l’azienda dei pubblici trasporti, Asf, si è riservata di rispondere dopo aver esaminato la situazione. n

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