Como come la Parigi dell’arte
Prima rete degli atelier cittadini

Pronta una mappa con tutte le sale aperte da maggio a ottobre - Dall’idea di un designer, 40mila copie già pronte per i turisti di Expo

Si chiama “Open artelier”, ed è una cartina pensata e realizzata in vista di Expo che raccoglie un bel numero di “indirizzi d’arte” della città, cioè di atelier (o di “artelier”) uniti dal tratto comune dello stakanovismo. Non chiuderanno mai: resteranno aperti dal primo maggio al 31 ottobre, per tutta la durata della manifestazione universale.

L’idea è del designer comasco Fabrizio Bellanca che con il patrocinio di Comune, con quello di Sistema Como 2015 e ovviamente con quello di Expo, ne ha già stampate 40 mila copia, provvedendo a distribuire le prime migliaia in tutti gli alberghi da Como a Menaggio. «Ci daranno una mano anche gli albergatori del lungolago», racconta lui, spiegando che l’idea è evidentemente piaciuta, se è vero, come è vero, che gli hotel hanno già annunciato l’intenzione di finanziare la stampa di ulteriori 15mila copie da mettere a disposizione dei loro clienti.

La maggior parte degli artisti che hanno aderito al progetto vive e lavora in città ma, per non escludere nessuno degli interessati, Bellanca ha pensato anche a un “out of the map”, dando spazio a sei colleghi di fuori. «Della mappa - spiega lui - esiste anche una versione interattiva per smartphone, che consente di accedere direttamente ai siti internet degli atelier». C’è anche un “qr” code, che consente l’accesso diretto al gruppo facebook (facebook.com/groups/arteliercomo), sul quale saranno di volta in volta riportati tutti gli eventi e le iniziative degli artisti “mappati”: «L’idea - prosegue Bellanca - è quella di realizzare, ove possibili, serate speciali, con gli atelier aperti, magari a “blocchi”, cioè suddivisi per zone».

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