Como: «Irregolari
le nomine di Landriscina»

Dal commesso di lavanderia al laureato online. Secondo il consigliere Nessi mancano le motivazioni. Ma per il segretario generale «è tutto in regola»

Per ottenere un “cadreghino” in una delle tante società, enti, istituzioni in tutto o in parte controllate dal Comune, il curriculum non serve. Almeno non sempre.

È quanto si deduce dal contenuto dell’ultima, segretissima seduta del consiglio comunale (svoltasi in parte a porte chiuse proprio per evitare di esporre al pubblico ludibrio i dati sensibili di cui si sarebbe e di cui si è in effetti dibattuto), incentrata sul tema dei criteri di scelta degli uomini di fiducia del sindaco e della sua maggioranza, l’uno e l’altra fautori, lo scorso anno, del più classico degli “spoil system”, la pratica diffusissima di fare piazza pulita di tutte le nomine decise dalle amministrazione precedenti.

Dagli articoli per la casa ai bus

A portare il tema sui banchi del consiglio è stato il consigliere Vittorio Nessi, primo a segnalare che non tutte le nomine di Landriscina sembrano rispondere al criterio che prevede «qualità e competenza adeguate alle specifiche caratteristiche del ruolo da ricoprire». I casi più evidenti sono quelli di Stefano Vicari, commerciante, che come componente del cda di Asf (nominato dal Cpt) è stato preferito - forte della sua esperienza lavorativa come commesso in lavanderia, operaio specializzato in impianti elettrici, titolare di un laboratorio artigianale e di una rivendita di articoli per la casa - nientemeno che all’architetto Cesare Coerezza, titolare di una sterminata esperienza nel trasporto pubblico da presidente Asf e prima ancora da manager di Fs; e quello di Andrea Bernasconi, neo presidente di Comocalor, 40 anni, una laurea triennale - così dichiara - in un’università online con una tesi sull’eutanasia.

Per dire: Bernasconi ha battuto la concorrenza, citando qua e là tra la quindicina di candidati – dei commercialisti Paolo Lanzara, Gianfranco Melli e Luigi Corbella (che in realtà è stato poi gratificato di una nomina in Varese risorse srl) o ancora dell’avvocato Andrea Bianchi.

Tra i decreti di nomina privi di motivazione compaiono anche quelli dei più titolati (molto più titolati) Lucio Levi, avvocato, nominato in Csu, Marco Rezzonico, commercialista, nominato in Acsm Agam con Nicoletta Molinari e Raffaele Garzone, di Marco Valente e Raffaele Termine, sindaco e supplente in Aevv Impianti, di Marco Brambilla e Alberto Tolentino in Lario Reti Gas, di Corbella e di Antonio Moglia in Varese risorse srl. Prive di motivazioni sarebbero anche le scelte di Giuseppe Castelli, Marco Migliorini e Nicoletta Sanguinetti nella Fondazione Volta, di Racheli in Spt holding spa, e dei sette prescelti per Fondazione Ca’ D’Industria, cioè Gianmarco Beccalli, Elena Canevari, Rossana Canzani, Mario Molteni, Gianfranco Tagliabue e Giuseppe Molteni.

il segretario generale Andrea Fiorella ha risposto per iscritto al consigliere di Svolta Civica che secondo lui la formula «risulta rispettosa» della norma in base alla quale «la competenza e la professionalità devono essere desumibili dal curriculum vitae». Una bella ovvietà, che non spiega perché un commerciante abbia i requisiti per occuparsi di trasporto pubblico. .

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