Comune sospeso per mafia
E’ in provincia di Milano

Il provvedimento nei confronti del Comune di Sedriano , 11 mila abitanti, per collusioni con la ’ndrangheta

Il Prefetto di Milano ha sospeso gli organi comunali di Sedriano, primo Comune della Lombardia sciolto per infiltrazioni mafiose, e ha nominato i commissari che lo amministreranno fino alle prossime elezioni. Lo ha comunicato la Prefettura. ’’Il Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca - si legge in una nota - ravvisata la sussistenza dei requisiti di urgente necessità, in attesa del perfezionamento dell’iter procedurale per lo scioglimento (ovvero il decreto del Presidente della Repubblica, ndR) del Comune di Sedriano (Milano), ha adottato nella mattinata odierna il provvedimento di sospensione degli organi comunali e la contestuale nomina dei commissari per la provvisoria gestione dell’ente’’.

Sedriano è un comune di 11mila abitanti che sorge tra Milano e Magenta, lungo l’autostrada per Torino.

’’Al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata’’, ieri sera il Consiglio dei Ministri ha sciolto il consiglio comunale di Sedriano, nel Milanese. ’’È la prima volta in Lombardia. Ma quell’ente non è il solo su cui le criminalità organizzate hanno allungato i propri tentacoli’’, commenta la Funzione pubblica della Cgil Lombardia la quale chiede ’’alle istituzioni lombarde (a partire da Regione Lombardia) e alle loro associazioni (come l’Anci, l’Upi) di assumere l’impegno a combattere le infiltrazioni mafiose con atti concreti e visibili’’. Per il sindacato, ’’si potrebbe cominciare dall’azzeramento di tutti quegli incarichi e consulenze esterne che tanto costano anche economicamente alla collettività, ogni qualvolta sia possibile individuare, all’interno dei rispettivi enti, dipendenti in possesso di requisiti e competenze professionali necessari’’.

Alfredo Celeste, l’ormai ex sindaco del Pdl di Sedriano, il primo Comune della Lombardia sciolto per infiltrazioni mafiose, è imputato per corruzione aggravata nel procedimento a carico, tra gli altri, dell’ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti, finito in carcere nell’ ottobre 2012 per voto di scambio con la ’ndrangheta. Il procedimento è in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano Andrea Ghinetti con la prossima udienza - in cui il pm Giuseppe D’Amico dovrebbe ribadire la richiesta di processo per Celeste e Zambetti ed altri - fissata per il 23 ottobre. Il sindaco, che non si è mai dimesso da primo cittadino malgrado le richieste arrivate dalle opposizioni (è stato ai domiciliari per tre mesi), è accusato di corruzione assieme al medico Marco Scalambra e al presunto boss Eugenio Costantino. Stando all’imputazione, infatti, nella sua qualità di ’’sindaco’’ avrebbe promesso a Costantino e a Scalambra, ’’che agivano da corruttori’’, di ’’compiere una pluralità di atti contrari ai suoi doveri d’ufficio’’ come ’’corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto dagli stessi Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009’’, quando venne eletto.

I due, sempre stando agli atti, gli avrebbero garantito anche un appoggio ’’futuro’’ alla successive ’’elezioni politiche nazionali’’. Secondo il pm, il presunto boss Costantino - uno dei referenti di Zambetti per la raccolta di voti in cambio di soldi - avrebbe ottenuto, ad esempio, da Celeste una raccomandazione per aprire un ’’bar-gelateria’’ in un centro commerciale del Comune dell’hinterland milanese. Inoltre, la figlia di Costantino, Teresa, assunta all’Aler su raccomandazione di Zambetti, era stata eletta come consigliere comunale a Sedriano. Tra l’altro, nelle scorse settimane il pm della Dda di Milano Alessandra Dolci ha chiesto la misura della sorveglianza speciale per Celeste. Istanza da cui è emerso che al sindaco viene contestata anche l’aggravante di aver favorito la ’ndrangheta. La richiesta della Procura verrà discussa davanti ai giudici della sezione misure di prevenzione il prossimo 27 novembre. Intanto, ieri in un filone del procedimento, sempre davanti al gup Ghinetti, il pm D’Amico ha chiesto una serie di condanne, tra cui i 14 anni di carcere per Giuseppe D’Agostino, l’altro presunto boss referente dell’ex assessore regionale Zambetti.

’’Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Sedriano è un episodio gravissimo. La Lombardia purtroppo, come denunciamo da tempo, è territorio di conquista di vecchie e nuove mafie, basti ricordare lo scioglimento del Comune di Desio solo tre anni fa per lo stesso motivo e la compravendita di voti che ha provocato la caduta della precedente Giunta di centrodestra al Pirellone’’. Lo afferma in una nota il coordinatore lombardo del Pd, Alessandro Alfieri. Alfieri ricorda che la Lombardia ’’è la regione con il maggior numero di beni confiscati alla mafia’’, scorgendovi il ’’segno che qui le organizzazioni criminali hanno radici profonde’’. ’’Non possiamo più permettere questa penetrazione capillare’’, aggiunge fra l’altro il coordinatore regionale del Pd, secondo il quale ’’va rafforzata la collaborazione tra Istituzioni e le forze dell’ordine, con particolare attenzione alla trasparenza nelle procedure degli appalti in vista di Expo’’.

’’La Lega, uscita dalla maggioranza di centro-destra, lo chiedeva da tempo: bene così’’. Lo afferma in una nota Matteo Salvini, vice-segretario della Lega Nord, che così commenta lo scioglimento per infiltrazioni mafiose della amministrazione comunale di Sedriano (Milano), dove il Carroccio è stato in maggioranza fino a due anni fa. Salvini dichiara che ’’dove c’è puzza di mafia, la Lega combatte’’ e ricorda anche ’’il caso dell’assessore regionale Zambetti che - si legge nella nota del Carroccio - inquisito per voto di scambio e concorso in associazione mafiosa, portò la Lega a togliere la fiducia alla Giunta Formigoni’’. ’’Staccare la spina quando c’è anche solo l’ombra di un’infiltrazione mafiosa è sempre un dovere - conclude Salvini -. Non importa se a saltare è il governo regionale o quello di un singolo comune come nel caso di Desio. Questa è l’antimafia dei fatti’’.

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