Contratti fantasma in Regione
Gaffuri e Rinaldin innocenti

Consulenze al PirelloneLa Procura: archiviate le accuse ai comaschi

Chiesto il processo per altri sei ex esponenti del consiglio della Lombardia

Erano finiti sotto inchiesta per truffa e falso, nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Milano su presunti contratti “fantasma” che alcuni esponenti della Regione Lombardia avrebbero sottoscritto per dei collaboratori. Ma al termine dell’inchiesta la stessa accusa ha chiesto l’archiviazione di tutte le accuse nei confronti del consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri e dell’ex amministratore lombardo per conto del Pdl Gianluca Rinaldin.

Di fatto i pubblici ministeri Paolo Filippini e Antonio D’Alessio hanno ritenuto fondate le tesi difensive dei due politici comaschi e, al termine dell’inchiesta, hanno così chiesto per loro e altri due ex consiglieri indagati l’archiviazione, mentre hanno sollecitato il rinvio a giudizio per altri sei.

Al centro dell’inchiesta una ventina di contratti con 13 collaboratori, costati in tutto alla Regione circa 260mila euro tra il 2008 e il 2012. Contratti che, secondo l’accusa, sarebbero stati affidati anche a parenti degli indagati con l’obiettivo di «soddisfare scopi diversi ed estranei» rispetto alle attività istituzionali. Nelle scorse settimane sono stati ascoltati dagli inquirenti alcuni degli ex consiglieri e dei loro collaboratori. Gli accertamenti compiuti dopo la chiusura delle indagini preliminari hanno permesso quindi di differenziare alcune posizioni, portando alla richiesta di archiviazione per una parte degli indagati.

In particolare a Rinaldin la procura aveva contestato un incarico da 5mila euro assegnato a Francesco Dotti (oggi consigliere regionale) nel 2008, quando era sindaco di Argegno. A Gaffuri, che all’epoca dei fatti era capogruppo del Pd in consiglio regionale, venivano invece contestati 35mila euro riconosciuti per uno “studio dell’effetto immigrazione sul mercato del lavoro” a Ettore Zecchetto. Contratti regolari, hanno stabilito alla fine dell’inchiesta i pubblici ministeri.

Chiesto il rinvio a giudizio, invece, per Daniel Luca Ferrazzi (lista Maroni), Angelo Giammario (Pdl), per l’ex capogruppo del Pdl Paolo Valentini Puccitelli e per gli ex assessori Mario Scotti, Giulio Boscagli, Domenico Zambetti.

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