Contratti milionari al Casinò
L’ex sindaco risarcisce

In appello Roberto Salmoiraghi sceglie di patteggiare con la Corte dei conti 45mila euro. Ha ottenuto uno sconto di centomila euro sulla condanna di primo grado

L’ex sindaco di Campione d’Italia, Roberto Salmoiraghi, pagherà 45mila euro agli enti locali che detenevano la proprietà del casinò fino all’ultima riforma legislativa.

Il risarcimento è il frutto del patteggiamento - tecnicamente si chiama “definizione agevolata” tra Salmoiraghi e la Procura generale della Corte dei conti. In pratica l’ex sindaco ha ottenuto uno sconto dei due terzi del risarcimento a cui era stato condannato nel 2012 per una serie di “spese pazze” contestate anche ai membri del consiglio di amministrazione della casa da gioco fra il 2001 e il 2003. All’epoca il casinò di Campione era presieduto da Armando Selva, l’amministratore delegato era lo stesso Salmoiraghi e nel consiglio di amministrazione sedevano Mario Carnini, Marco Di Tolle, Ambrogio Sala, Massimo Sesana e Dante Venco. Direttore generale, infine, era Italo Trevisan. Tutti finiti a giudizio per aver causato un danno erariale calcolato dall’accusa in un milione e 260mila euro. A parte gli avvocati Venco e Di Tolle, prosciolti per gli incarichi legali conferiti loro dallo stesso consiglio di cui facevano parte, gli altri amministratori era stati riconosciuti colpevoli di danno erariale.

In discussione, oltre a una serie di contratti di consulenza ritenuti troppo generici o commissionati a soggetti diversi per la stessa funzione, erano soprattutto contratti per lo svolgimento di molteplici attività promozionali, realizzate sotto la forma di manifestazioni e di spettacoli, tra i quali la Procura Regionale ha ritenuto dannoso, per la sua onerosità e temerarietà, quello stipulato con la società Svizzera Golden Eye Sport Production.

Il 14 giugno 2002 Salmoiraghi, aveva stipulato un contratto per l’organizzazione di incontri di pugilato di rilevanza mondiale da effettuarsi presso il Casinò, che – secondo l’accusa – esponeva la società di gestione a un notevole impegno finanziario. Il contratto infatti prevedeva che il Casinò corrispondesse un milione e 200mila euro per l’esclusiva e l’utilizzo del tappeto ring; un altro milione per l’organizzazione degli eventi sportivi; altri 800mila euro per l’utilizzo del tappeto ring con il logo del Casinò per ciascun incontro. Un contratto subito revocato, con penale, dall’amministratore delegato di nomina governativa Umberto Lucchese. succeduto alla precedente gestione.

Nelle scorse settimane la scelta di Salmoiraghi di patteggiare, pagando i 45mila entro sessanta giorni. Gli altri amministratori hanno fatto invece ricorso in appello.

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