Covid, asilo chiuso
A casa 51 bambini

A Pasturo un operatore è risultato positivo e sono scattate le misure per evitare il contagio: ora al via la sanificazione

Asilo chiuso: un dipendente che lavora alla scuola dell’infanzia di via Manzoni è risultato positivo al tampone Covid-19. Immediatamente è partita la procedura della sanificazione, cinquantuno bambini sono rimasti a casa e gli enti sanitari stanno effettuando la prova del tampone anche alle cinque maestre nonché ad altre persone che lavorano a scuola.

Fino a che non si avranno tutte le garanzie, l’asilo “Antonia Pozzi” - struttura parrocchiale paritaria, un punto di riferimento del paese valsassinese -, non riapre.

Don Antonio Fazzini, sacerdote residente di Pasturo, si occupa direttamente del caso. «É purtroppo vero che un dipendente che lavora al nostro asilo è affetto dal Covid - dice -, pertanto, come è la prassi, stiamo eseguendo tutte le operazioni del caso». Ancora don Antonio, che per la Comunità pastorale Maria Regina dei Monti segue la ex parrocchia di Pasturo per conto del parroco della medesima Comunità, don Lucio Galbiati, precisa: «Attendiamo gli esiti dei tamponi per poi essere messi nelle condizioni di dire con certezza quando potremo riaprire l’asilo».

La scuola è dedicata alla poetessa Antonia Pozzi, milanese con seconda casa in paese (aperta alle visite del pubblico, non ovviamente in questo periodo di emergenza) e morta suicida in Valsassina, riposa al cimitero di Pasturo, negli anni ’30 del secolo scorso.

Così, per un po’ niente asilo. I bimbi tutti a casa in attesa di sapere quando potranno tornare dietro i loro banchettti. Gli iscritti fino ai tre anni di età sono quattordici, ventuno quelli che ne hanno compiuti quattro e sedici dai cinque anni.

Facendo un quadro sulla realtà della Valsassina qui il Covid, almeno stando ai dati ufficiali diffusi dalla Regione Lombardia, al momento non sembra essere rilevato in percentuali preoccupanti. Eccezion fatta che per Barzio: nel consueto bollettino diffuso dalla Regione, dei dieci Comuni dove più si registra l’infezione c’è anche questo paese dell’altopiano valsassinese. Al quinto posto di questa triste classifica con 76 infetti, il 5,82% della popolazione.

Il paese confinante con Pasturo, Ballabio, cerniera tra Lecco e la Valsassina, di infetti ne registra quattordici, molti meno rispetto ai cinquanta dello scorso mese di novembre. L’amministrazione comunale di Ballabio, inoltre, per bocca del sindaco Giovanni Bruno Bussola ha dato la disponibilità, all’Ats Lecco Brianza, della casetta del parco Grignetta per adeguarla a sede dove praticare le vaccinazioni anti Covid-19.

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