Da Laglio a Nesso, bollette più leggere
Comuni a caccia di energia gratuita

Dopo Moltrasio, altri paesi potrebbero realizzare turbine per ricavare elettricità. Avviato uno studio sui corsi d’acqua sfruttabili: «Bastano 70mila euro»

Potrebbero essere Laglio con lo sfruttamento del salto della sorgente Buco dell’Orso, Argegno, dove una volta funzionava il maglio ora in fase di restauro, Nesso, con il suo orrido, Cremia, dove c’era una delle prime centraline della Idroelettrica Comacina, Claino con Osteno con le risorse idriche di Rescia, i paesi interessati dallo studio di fattibilità “Progetto energia”, che la Camera di commercio, sull’esempio di quanto è stato realizzato a Moltrasio, intende attuare per la produzione di elettricità sfruttando una fonte rinnovabile senza impatti sull’ambiente.Ne parla il rappresentante camerale Giorgio Carcano, nel momento in cui viene affidato a un esperto di opere idrauliche, l’ingegner Edoardo Monno di Maslianico, l’incarico di effettuare una ricognizione a ampio raggio nel territorio provinciale con lo scopo di valutare la sostenibilità tecnica e economica di impianti potenzialmente realizzabili dai rispettivi comuni.

Nessuna speculazione privata, nessuna deviazione artificiale dei corsi d’acqua che abbia a alterare gli equilibri dei flussi, solo un sistema di autoproduzione di energia con nuove tecnologie e piccoli impianti a basso impatto ambientale, sfruttando la caduta d’acqua dalle sorgenti fino ai serbatoi degli acquedotti, come nel caso della fonte Vesporina di Moltrasio.

«La Camera di commercio - dice l’ingegner Carcano - intende agire come ente facilitatore con la messa a punto di studi specifici. Poi spetterà ai Comuni valutare l’opportunità di realizzarli con qualche contributo esterno come è avvenuto a Moltrasio. Qui, con un investimento di 70 mila euro, è stata istallata una mini turbina da 25 kilovatt che sfrutta un salto di 160 metri con nessuna deviazione dal torrente Pizzallo e semplice utilizzo della forza idraulica derivante da un tubo in ghisa di 600 metri installato ai primi del ‘900 a servizio sia dell’acquedotto che della Moltrasina Idroelettrica impegnata a alimentare la pubblica illuminazione. La mini turbina potrà produrre in media 10 mila kWh al mese da vendere all’Enel tramite il Gse, gestore servizi elettrici, con introito previsto di 15mila euro all’anno. Dal momento che tutto funziona automaticamente e ben pochi saranno gli interventi di manutenzione, impianti del genere potranno essere presto ammortizzati e in seguito assicurare non indifferenti apporti ai bilanci comunali. Il territorio è ricco di opportunità di recupero energetico da sistemi idraulici a alto livello di sostenibilità e con investimenti contenuti. In modo tale da contribuire all’abbassamento dei costi di fruizione energetica». Nel caso di Laglio si tratterebbe di riattivare sistemi di produzione di energia elettrica ideati un secolo fa. Dal Buco dell’Orso è sempre scaturita acqua abbondante che ora disseta il paese e una parte di Brienno, ma che alle origini era servita per produrre energia utile all’accensione delle prime lampadine a Como, nel Teatro Sociale e al Palazzo Plinius, allora proprietà della famiglia Baragiola. n

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