Da Olgiate fino in Perù
«Così difendo l’Amazzonia»

L’avventura intrapresa da Michel Siani, 31 anni. Ha ottenuto 16 chilometri quadrati di foresta e la tutela con la moglie e la sua associazione

Da Olgiate al Perù, per difendere la foresta amazzonica dal disboscamento e dall’avanzata dell’asfalto.

Michel Saini – 31 anni, olgiatese, ingegnere ambientale – vive e lavora nella regione di Madre de Dios in Perù, tra la Bolivia e il Brasile. Con la moglie Tatiana Espinosa – 36 anni, peruviana, ingegnere forestale – custodisce sedici chilometri quadrati di foresta amazzonica. Si era innamorato del Sud America già al tempo in cui studiava al Politecnico di Milano: «Ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza di cooperazione internazionale di sei mesi in Cile, nel 2002 – spiega Saini – Poi sono tornato in Italia e ho terminato l’Università. Dopo la laurea, nel 2006 sono partito per un master in gestione e conservazione della foresta tropicale in Costa Rica». Galeotto il master che li ha fatti incontrare e poi condividere uno straordinario progetto di lavoro e di vita.

«Prima di andare in Costa Rica per il master, già vivevo e lavoravo come ingegnere forestale nella regione di Madre de Dios – racconta Tatiana – Al tempo della corsa alla terra, nel 2004, con altri tre amici feci richiesta allo Stato di avere in concessione un’area di foresta amazzonica e nel 2007 mi sono stati assegnati nove chilometri quadrati». Da quel pezzo di foresta da salvaguardare ha preso avvio il progetto che li vede impegnati nella promozione di un modello di sviluppo ecosostenibile della regione amazzonica. «Per proteggere e conservare i nostri nove chilometri quadrati, più i sette del nostro vicino che gestiamo, nel 2010 abbiano fondato l’associazione Arbio – prosegue Saini – Proponiamo il meccanismo di produzione conservativa, opposto al monocoltivo agrario».

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