Dal Brasile fino a Cantù
«Il vero calcio è questo»

Quaranta squadre, seicento baby atleti: via il Trofeo Brera

Per la prima volta in lizza una formazione di ragazze

A suo modo, è un mondiale italiano. «Doveva arrivare una seleçao dal Brasile, curata da un’accademia di calcio legata a Juary, l’ex attaccante. Ma per il prezzo del biglietto aereo, lievitato nel periodo dei campionati del mondo, non ce l’ha fatta. C’è però una squadra della capitale, São Paolo. E un’altra dalla Romania».

Così elenca Gennaro Novelli, presidente del Cantù San Paolo, la società sportiva che da ventun anni organizza il trofeo memorial Gianni Brera, dedicato al giornalista sportivo. Da ieri, una quarantina di società, non soltanto italiane, con ragazzi tredicenni, si sfidano tutte le sere all’insegna del fair play su quattro campi da gioco di Cantù. E cercano di dare una lezione al calcio giocato degli adulti e quello vissuto dagli spalti dai genitori: il rispetto dell’avversario. Novità assoluta: la prima squadra femminile, il Real Meda. Determinate e pronte a scendere in campo contro i maschietti.

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