Dalla cazoeula alla busecca
Il ritorno dei piatti brianzoli

La seconda edizione del festival si allarga, da ottobre a febbraio

Si cerca la vera ricetta: il sindaco scrive a 1300 canturine

La cassoeula si mangia praticamente ovunque in Lombardia, la cazoeula solo a Cantù.

E dopo aver messo il marchio doc, denominazione d’origine cittadina, sul nome, adesso si punta a farlo anche sulla ricetta – con la collaborazione delle canturine over 70 – e sugli ingredienti.

E’ ambiziosa questa seconda edizione del Festival della Cazoeula, e infatti si allarga: non più due sole settimane ma tre mesi, da qui a febbraio. O meglio, dalla Fiera del Crocifisso a santa Apollonia, trasformandosi in “Cantù...Che gusto!”

Il menu

E non più solo verze e maiale, ma celebrazione di tutti i piatti della tradizione rurale. Dalla busèca all’osso buco. L’esordio risale all’anno passato, quando il Comune decise di lanciare una vera e propria disfida della costina con tanto di regolamento che prevedeva in gara solo i piatti cucinati secondo le caratteristiche della ricetta canturina tradizionale.

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