Donne vittime di violenza
Già 240 casi nel Comasco

Sono le richieste di aiuto arrivate a «Telefono donna» dall’inizio dell’anno

Sono 240 le donne comasche (in larga misura italiane) che, dall’inizio dell’anno, hanno trovato il coraggio di alzare la cornetta e chiamare "Telefono donna". Per denunciare maltrattamenti avvenuti praticamente sempre tra le mura domestiche, ma anche semplicemente per sfogarsi o per chiedere un consiglio. Nel 2006 erano state 222, nel 2007 259.
«Il numero delle donne - spiega la presidente dell’associazione Ierta Zoni - continua ad aumentare non tanto perché aumenta la violenza, ma perché c’è più consapevolezza che esistono strutture di sostegno per intraprendere un percorso di uscita. In media si rivolgono a noi donne dai 30 ai 50 anni, ciascuna con la sua storia. C’è la telefonata che è solo uno sfogo, racconta di un malessere e poi sparisce magari anche per un anno. Quando la situazione è di forte maltrattamento poi ritornano: la decisione di uscire dalla violenza è difficile poiché significa mettere in discussione tutto il progetto di vita fondato sulla relazione di coppia». Richiestissima è la consulenza legale e non a caso sono tre gli avvocati che lavorano per l’associazione. Spesso, infatti, non c’è un’esatta conoscenza dei diritti e di quello che prevede la legge, soprattutto se si tratta di donne con figli, magari piccoli.
Questa mattina verrà presentato in Provinca il protocollo che coinvolge tutte le realtà territoriali chiamate in causa (dagli ospedali alle forze dell’ordine).

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