È scappato dall’ospedale
con un proiettile in corpo

Ha fatto perdere le tracce l’albanese ferito sulla Statale 36 all’altezza di Arosio: l’uomo temeva un secondo assalto. Trovato un altro colpo nel poggiatesta della sua auto

Non è durata molto a lunga la degenza ospedaliera dell’uomo di 29 anni che venerdì sera si era presentato spontaneamente all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo sostenendo di essere rimasto vittima di un agguato lungo la 36, in un punto imprecisato tra Lurago d’Erba, Arosio e Giussano.

Trasferito, nelle ore immediatamente successive al ricovero, a Sesto San Giovanni, dove avrebbe dovuto essere sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un proiettile ancora conficcato nella coscia, l’uomo è scomparso nel nulla, così come dal nulla era apparso.

Il sospetto degli inquirenti (procede il commissariato di polizia di Cinisello Balsamo) è quello che il ferito abbia pensato bene di levare le tende temendo le conseguenze di una indagine se non addirittura paventando il rischio di un ulteriore agguato, questa volta magari direttamente nella sua camera d’ospedale. Del resto, sul fatto che chi gli ha sparato lo abbia fatto con la volontà di uccidere, sussistono pochi dubbi.

Contrariamente a quanto descritto sul giornale di ieri - quattro colpi esplosi al suo indirizzo da un’auto in corsa che sulla Statale lo aveva affiancato, tre dei quali andati a vuoto - un proiettile sarebbe stato ritrovato conficcato nel poggiatesta del veicolo, una Opel Corsa finita sotto sequestro subito dopo il ricovero. Come a dire: chi ha sparato voleva uccidere.

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