Elezione illegale
Condannato per falso
l’ex assessore Pozzi

Quattro mesi all’esponente di Forza Italia che avrebbe mentito sulla data delle dimissioni da una società partecipata dalla Regione

Il reato finirà quasi inevitabilmente prescritto. Ma ieri Paola Maria Camillo, ex consigliera regionale di Forza Italia subentrata in corsa al Pirellone dopo una lunga querelle giudiziaria contro l’ex assessore - sempre in Regione Lombardia - Giorgio Pozzi, si è tolta la soddisfazione di vincere una seconda battaglia legale. Il Tribunale di Milano ha infatti condannato Pozzi, già dirigente provinciale di Forza Italia e a lungo seduto sia nella giunta che nel consiglio regionale, a 4 mesi di reclusione (pena sospesa con la concessione dei benefici della condizionale) per falso in atto pubblico. Lo stesso Pozzi è stato anche condannato a pagare una provvisionale di 10mila euro alla stessa Paola Maria Camillo

Secondo i giudici di Milano, dunque, è vero - come sostenuto dalla Camillo e dalla Procura, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 6 mesi - che Giorgio Pozzi mentì per evitare di perdere la poltrona in consiglio regionale dopo la sua elezione nel 2010. Di fatto il politico di Mariano Comense avrebbe attestato, davanti alla giunta per le elezioni della Regione Lombardia, l’organo che doveva procedere alla verifica dei risultati elettorali, di aver rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico di presidente di Nord Energia Spa (società partecipata dalla Regione Lombardia attraverso Ferrovie Nord Milano) il 22 febbraio 2010, quindi prima del termine ultimo per la presentazione della propria candidatura. In realtà, secondo l’accusa, così non è stato perché la lettera di dimissioni sarebbe datata, in realtà, 15 marzo.

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