Festa del legno a Cantù
Tutto esaurito per Citterio

L’archistar ha conquistato il pubblico dello showroom Riva 1920

Strigliata alla città: «Il mondo ha smesso di comprare qui»

Bisogna internazionalizzarsi, bisogna smettere di pensare che piccolo è bello e fare team, bisogna cominciare a puntare sull’ospitalità, altrimenti un brutto giorno i turisti lasceranno l’Italia.

A Cantù Antonio Citterio, designer di fama internazionale, vuole bene, anche in quanto ex studente della Scuola d’arte di Norberto Marchi.

Proprio per questo, alla folta platea che è accorsa ad assistere al suo intervento ieri sera al Museo del Legno di Riva1920, ha parlato con grande franchezza. E con l’esperienza di chi, oggi, lavora ai quattro angoli del globo a progetti da centinaia di milioni di dollari. Quei progetti che oggi le aziende italiane non hanno più la forza di aggiudicarsi, perché non hanno i mezzi per competere.

Serata da tutto esaurito, tanto da spostare una parte del pubblico al piano inferiore dello showroom. Il padrone di casa Maurizio Riva, aprendo l’incontro, ha ribadito ancora una volta che occorre sostenersi a vicenda, fare squadra. Ma Citterio è andato oltre: «Il mondo non ha smesso di aver bisogno di mobili, ha smesso di comprarli da noi».

Sul giornale in edicola lunedì l’articolo completo e l’ampio servizio sull’inaugurazione ufficiale della Festa del Legno.

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