Giuliano Pradella travolto sulla pista. Ieri operato alla testa a Sondalo

Incidente sulle piste. L’ex anestesista rianimatoreha 83 anni: «Pensavo non fosse niente di grave». Intervento alla testa riuscito

E.Del. Ore di trepidazione, quelle di ieri mattina, per Giuliano Pradella, 83 anni, originario di Villa di Tirano, ma residente a Sondrio con la propria famiglia, rimasto vittima di un infortunio sulle piste di sci di Aprica circa un mese fa. Uno sciatore di origini straniere lo ha investito da dietro facendolo rovinare a terra, in pista, e se, sulle prime, sembrava finita lì, senza particolari conseguenze, queste, poi, sono emerse, tanto da costringere il medico anestesista rianimatore a rivolgersi al Pronto soccorso di Sondrio per effettuare gli accertamenti del caso, e, da lì, è partito tutto. Due gli ematomi al capo riscontrati, per cui ne è stato disposto il ricovero immediato in Neurochirurgia a Sondalo e, l’intervento si è svolto ieri con successo.

«Sono stato investito a gran velocità sul Baradello - ci ha raccontato Giuliano Pradella poco prima di entrare in sala operatoria, coriaceo e lucidissimo, come sempre, salvo il fatto di tradire una certa stanchezza - circa un mese fa, ma, pur essendo finito a terra, mi sono anche rialzato subito. Andavo veloce anch’io, devo dire, però questo sciatore, di origini straniere, mi ha investito da dietro, non l’ho visto arrivare. Non ho dato eccessivo peso alla cosa, perché ho visto che mi reggevo in piede bene e così anche nei giorni a seguire. Però, due giorni fa ho cominciato a non stare bene ed ho preferito fare un controllo, infatti, mi hanno trovato i due ematomi. Non ci voleva».

Sintomi e situazioni che Giuliano Pradella conosce molto bene, essendo anestesista rianimatore di formazione, con speciliazzazione conseguita a Pavia nel 1967, e avendo lavorato per tutta la vita in Anestesia e rianimazione all’ospedale di Sondrio. É stato il promotore, nel 1981, dell’istituzione del servizio elisoccorso di Sondrio, primo in Lombardia e fra i primissimi in Italia, e, nel 2002, è stato pure direttore sanitario del Morelli di Sondalo.

Proprio l’ospedale che, ora, lo ha in carico e per il rilancio del quale si è battuto strenuamente, negli ultimi anni, contro le previsioni del Piano del Politecnico di Milano e nelle fila, prima, del Comitato per il Morelli e la sanità di montagna, poi, nel movimento popolare “Rinascita Morelli autonomo”. É stato proprio il presidente di quest’ultimo, Ezio Trabucchi, ieri mattina, a diffondere via Facebook la notizia del ricovero di Pradella il quale ha ricevuto il sostegno immediato e i voti augurali di tantissime persone.

Poco dopo l’intervento è stato sottoposto a Tac di controllo e, poi, ricoverato in Terapia intensiva dove resterà per alcuni giorni. Sembra che il post operatorio, comunque, proceda regolare. Pradella, del resto, è una roccia. Un uomo senza età. Grande sportivo, appassionato di sci e di windsurf. Non sente la stanchezza. Anzi, più è in moto più scarica, corpo e mente, dalle tossine che investono lui come tutti noi. L’auspicio è che torni presto alla sua vita di sempre fatta, anche, di tante battaglie per la sanità di montagna.

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