Grandate, tegola sull’asilo
Le rette aumentano fino a 15 euro

È un ente privato convenzionato con il Comune, che eroga contributi per 90mila euro. Eppure i conti non tornano. La presidente: «Rette e finanziamento non bastano più»

L’asilo in crisi alza le rette e medita di trasformarsi. La Fondazione scuola dell’infanzia Achille Brioschi ha i bilanci in rosso, e per correre ai ripari ha alzato le tariffe. Intanto però pensa a come modificare lo statuto per ampliare i servizi: nuove attività per sostenere il bilancio sociale. Così spiega la presidente della scuola paritaria, Irma Missaglia: «Il nostro bilancio è in difficoltà, e il motivo è semplice: le uniche entrate sono le rette e il supporto del Comune di Grandate, che per fortuna anche quest’anno non è diminuito. Vogliamo però pensare al futuro senza attendere che i soldi finiscano». La scuola dell’infanzia Brioschi è l’unica di Grandate, ed è frequentata da 91 bambini, di cui 12 arrivano da altri paesi limitrofi.

Si passa da 173 a 185 euro

L’amministrazione comunale, per il 2014, ha confermato uno stanziamento economico pari a 90mila euro, che significa 1.139 euro all’anno per ogni bambino iscritto residente o avente parenti residenti a Grandate entro il secondo grado. Le rette sono così state ritoccate: lo scorso anno la frequenza costava 173 euro per i residenti e 195 per i non residenti, ora passa rispettivamente a 185 e a 210 euro. Un incremento del 7% per i grandatesi e del 7,6% per i forestieri.

Adolescenti e studenti liceali

Il servizio pre-scuola invece costava 27 euro e il dopo scuola 32, da quest’anno invece costerà 30 euro e 35 euro. Quindi più 11%. Quanto invece al bilancio della scuola, sulla previsione del 2014 l’ammontare complessivo è pari a 390mila euro, le perdite iscritte ne contano 20mila . Pertanto il Comune ha versato di nuovo 90mila euro.

Giovedì sera si è riunito il consiglio di amministrazione, con nuovi componenti eletti. Missaglia spiega ancora: «Dobbiamo pensare al futuro. Ieri (giovedì, ndr) ho depositato in Regione Lombardia una bozza di modifica allo statuto per aprirci ad altre attività sociali. Oltre alla gestione della scuola dell’infanzia l’idea è quella di riuscire a offrire altri servizi sociali, magari dedicati anche all’adolescenza o a i minori in genere, dal dopo scuola agli aiuti per le famiglie». L’ampliamento dei servizi offerti dalla Fondazione permetterebbe di incamerare ulteriori entrate, utili a non tirare il collo ad un bilancio già in sofferenza.

In attesa dei fondi ministeriali

Di nuovo la presidente: «Vogliamo muoverci presto - ha detto ieri -, crediamo nell’offerta didattica della nostra scuola e non possiamo dormire sugli allori in attesa dei fondi ministeriali».

«Per la modifica allo statuto però è presto, confido - conclude Irma Missaglia - di avere risposte e progetto per il nuovo anno, verso febbraio».

Vedremo se l’asilo diventerà anche una cooperativa sociale.

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