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title="I volontari Caritas durante la raccolta di aiuti"
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Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 12 Gennaio 2014
Hanno l’iPhone e chiedono aiuto
Famiglie povere da educare
Succede ad Arosio. Il Coordinamento Volontariato sulle famiglie che ricevono il pacco alimentare. «Bisogna organizzare dei corsi, le persone devono ritrovare maggiore sobrietà»
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Arosio
«Vengono alla Caritas a chiedere il pacco alimentare perché non arrivano alla fine del mese e poi di contro hanno in mano in mano l’ultimo modello di telefono cellulare. C’è qualcosa che non va: bisogna ritrovare maggiore sobrietà».
Lo dichiara Pierangelo Torricelli, presidente del Coordinamento di Volontariato, veste “legale” della Caritas arosiana, che promette interventi: «Bisogna fare qualcosa per rieducare le persone che stanno vivendo un momento di difficoltà a spendere meglio e per cose più utili i soldi che hanno a disposizione e quindi stiamo pensando di avviare un’azione educativa».
Come? «Chiedendo collaborazione all’organizzazione “Bilanci di giustizia” che si occupa anche di queste cose». Ma non solo: anche nei confronti degli stranieri la musica deve cambiare «perché spesso si presentano con un atteggiamento sbagliato – prosegue-. Dicono che noi dobbiamo aiutarli e invece bisogna far capire che nulla è dovuto e che semmai quello che riusciamo a dare loro è frutto della generosità di tanti altri arosiani».
Che sono sempre più in difficoltà: «L’anno scorso come Caritas abbiamo stanziato 2 mila euro in più rispetto al 2012 per il fondo di emergenza sociale che condividiamo con il Comune: entrambi di base ci mettiamo 6 mila euro, ma nel 2013 i 12 mila euro complessivi non sono stati sufficienti per far fronte alle esigenze e quindi con la nostra integrazione siamo arrivati a 14 mila euro».
Altri dettagli sul numero in edicola.
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