Il Ministero
prende un abbaglio
La scuola è finita

Il Ministero delle Infrastrutture ha preso una cantonata. Nell’elenco nazionale delle opere pubbliche rimaste incomplete figura anche la nuova scuola elementare di Appiano Gentile come mai collaudata.

La lista è stata stilata per fare il punto sui lavori iniziati anni fa e mai ultimati per ragioni diverse. Tra undici pubbliche non completate in Lombardia, accanto all’ostello di Lecco o al ponte di Gerola Alta, compare anche la scuola appianese. Stando al monitoraggio ministeriale sarebbe ancora bloccata per mancanza di collaudo.

In realtà è stata completata, collaudata ed è utilizzata dal 2007. Anzi, pur essendo un edificio di recente realizzazione, è già stato oggetto di rifacimenti per vizi costruttivi, per i quali dal 2011 è in corso un contenzioso con l’impresa costruttrice, il progettista e direttore lavori.

«La scuola di Appiano non soltanto è stata collaudata, ma è anche una delle poche strutture dotate del certificato di prevenzione incendi rilasciato dai vigili del fuoco» precisa l’ex sindaco Gianni Clerici, che nel 2011 avviò la controversia legale per «gravi vizi di costruzione, non dovuti a normale usura» e «anche per un contenzioso sulla contabilità».

Alcuni difetti erano già stati evidenziati in fase di collaudo, fra cui la facciata annerita e gli stipiti delle porte dei bagni facili a cadere, altri invece erano emersi in seguito.

La goccia che aveva spinto la giunta a intraprendere un’azione legale erano stati i segni di cedimento del pavimento della palestra, con sfondamenti, crepe e avvallamenti in diversi punti.

Il contenzioso tuttora non si è risolto.

«Alcuni interventi sul pavimento della palestra (sistemato in tempo per l’avvio del nuovo anno scolastico), sui bagni e sugli zoccolini sono stati eseguiti a cura del Comune – conclude lo stesso Clerici – Il nostro perito e quello nominato dal tribunale hanno già fatto una serie di perizie, ma non è stato ancora definito il quantum da rifondere al Comune per le spese sostenute e quelle che dovranno essere ancora affrontate (come il rifacimento della facciata) per sistemare i vizi costruttivi. È nostro auspicio che si arrivi a una soluzione bonaria della controversia legale». n M. Cle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA