«Il mio amico Celentano»
Alla Brusada tra uova e cicoria

La testimonianza d’epoca del canturino Egidio Radice

«Lo abbiamo conosciuto a Milano, l’abbiamo portato a Capiago»

Formidabili quegli anni, quando si andava nelle storiche trattorie del borgo a mangiare uova e cicoria.

Ma chi l’avrebbe mai detto che in una di queste osterie era stato ospite anche Adriano Celentano?

La testimonianza è di Egidio Radice, originario di Novedrate ma residente a Cantù. «Eravamo un gruppo di amici al bar. Una sera di primavera dei primi anni Sessanta, in un locale di Milano, abbiamo conosciuto il “Molleggiato”. Era un personaggio veramente unico, di una simpatia straordinaria e abbiamo fatto subito amicizia. Così ci siamo detti, dove andiamo a mangiare? E noi conoscevamo un posto dove si cenava veramente bene: la trattoria della Brusada a Capiago Intimiano».

Allora la trattoria nota anche come “Isola di Caprera” recava ancora l’insegna a ricordo del passaggio durante la ritirata del 1848 del generale Giuseppe Garibaldi che vi avrebbe pernottato la notte del 6 agosto di quell’anno. «Era un luogo incantevole, in mezzo alla natura – aggiunge Radice – C’era un torrente che passava vicino all’osteria, un via vai di giovani e meno giovani. Oggi il paesaggio è mutato. Sembra quello della nota canzone di Celentano di quegli anni: “Continuano a costruire le case e non lasciano l’erba”».n G.Mon.

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