Il motociclista è ancora grave
«Ho visto la morte in faccia»

Salvatore Costantino Pietrocola, 45 anni, ferito dopo un incidente in pista

Ha il bacino fratturato e un ematoma alla testa. Ma i medici sono ottimisti

«Ho visto la morte in faccia», ha confidato ieri alla moglie Yvonne venuta a trovarlo in ospedale.

Ma l’appuntamento con l’eternità per fortuna è stato rimandato. A una data quanto più lontana possibile.

Salvatore Costantino Pietrocola, 45 anni di Cantù, resta ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, ma sono moderatamente ottimisti sulla possibilità che possa cavarsela.

Costantino Pietrocola, appassionato di moto, attorno alle 12.30 di ieri cavalcava la sua Ducati 1098 S sulla pista dell’autodromo Paletti di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma. Insieme ad altri amici, stava svolgendo una sessione di prove libere nel raggruppamento della categoria Esperti.

«Si è accorto che la frenata era troppo lunga - racconta la moglie - e che quindi c’era qualcosa che non andava. Voleva rientrare ai box, ma alla fine del rettilineo non è riuscito a rallentare ed è caduto».

Una carambola impressionante, dalla quale Costantino Pietrocola è uscito con il bacino spaccato in due, un’ematoma alla testa e la frattura di una vertebra cervicale, che per fortuna non ha interessato il midollo.

Dopo l’impatto, il motociclista è svenuto, ma già sull’elicottero che lo trasportava in ospedale ha ripreso conoscenza.

Tra le prime cure prestate, una massiccia trasfusione di sangue: la lesione del bacino, rivela il figlio Luca , gliene aveva fatto perdere un litro.

Ha superato la prima notte, quella più cruciale. «La frattura del bacino sembra che si stia ricomponendo bene - dice la moglie - i medici ancora non sanno se sarà necessaria un’operazione chirurgica oppure no: preferiscono aspettare. L’ematoma dovrebbe riassorbirsi da solo: per fortuna indossava un casco nuovo che ha protetto la testa. Mentre per la frattura alla vertebra dovrebbe bastare un collarino rigido».

Il paziente viene tenuto sotto sedativi, ma non in coma farmacologico: parla e ricorda tutto, tranne gli attimi immediatamente successivi all’impatto.

Ieri però i medici erano preoccupati dal braccio destro, che si era gonfiato ed era diventato livido: forse un problema circolatorio che è stato affrontato nelle ultime ore.

Ducatista sfegatato, Costantino Pietrocola non era nuovo alle esperienze su pista, anche se lui predilige l’inebriante libertà delle strade di montagna.

A Cantù è piuttosto conosciuto anche per la sua attività: è infatti contitolare della Tecnotetti snc, impresa attiva nel settore dell’edilizia con sede in via della Quercia 24, a Vighizzolo.

«Ci eravamo sentiti poco prima - rivela Yvonne - era felice, mi diceva di stare tranquilla. Ora vogliamo solo che torni a casa sano come prima».n

© RIPRODUZIONE RISERVATA