Il Palio del baradello piomba nel caos
Tre borghi su sette sbattono la porta

L'accusa: <Irregolarità alla Carriolana>. A rischio il finale della manifestazione e la sfilata

Palio nella bufera: tre borghi sbattono la porta, mettendo a rischio l’ultima gara e compromettendo il gran finale.
La 28ª edizione della rievocazione storica si sta giocando più intorno a un tavolo che sui campi di gara e di battaglia. Martedì sera c’è stata la riunione del Gran consiglio per decidere sulla delicata questione della "Cariolana", disputata nonostante i ricorsi di alcuni borghi che, appellandosi al regolamento, avevano chiesto la squalifica di Brienno e Cernobbio, giunti fuori tempo massimo alla pesatura delle carriole. Dopo oltre due ore di "camera di consiglio", è stata presa la decisione di rendere valida la gara a tutti gli effetti. Cosa che ha scatenato le ire della Roggia Molinara e di Camerlata, che ieri hanno messo nero su bianco la loro ferma intenzione di abbandonare lo scenario, disertando il gioco popolare e la cena medievale di venerdì, la gara del tiro alla fune di sabato, ma anche il gran corteo storico di domenica, che chiude la manifestazione. In più, la rappresentante della Roggia Molinara nel direttivo ha rassegnato le dimissioni. La contrada della Cortesella invece, pare abbia scelto la strada della protesta a metà, decidendo di non partecipare al tiro alla fune, garantendo però la presenza al corteo del Barbarossa. «Ci sentiamo presi in giro - ha dichiarato la reggente di Camerlata Carmen Cangi -. Ringraziamo tutti coloro che si sono dati da fare per il nostro borgo, ma a queste condizioni per noi il Palio finisce qui. E’ arrivato il momento di azzerare tutto e ricominciare da capo. Solo a queste condizioni il borgo di Camerlata, tra l’altro l’unico rimasto tra i fondatori della manifestazione, darà la sua disponibilità per l’anno prossimo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA