«Io, scampato per caso alla strage
Ma non dimentico piazza Fontana»

Hans Peter Stalder di Sala Comacina non aveva mai raccontato quel terribile 12 dicembre 1969. Lo ha fatto per la prima volta con “La Provincia”

Il manager svizzero Hans Peter Stalder vive a Sala Comacina dal 1994. E’ uno dei sopravvissuti alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e che costò la vita a 17 persone, dando il via alla cosiddetta strategia della tensione. Per la prima volta dalla strage - che provocò anche un centinaio di feriti - ha accettato di raccontare in esclusiva a “La Provincia” che cosa accadde, le sue emozioni. Parole rispettose nella memoria di chi non c’è più ma anche la sensazione di un ricordo che non se ne va: «Mai più andato in centro a Milano da quel giorno - confessa - E ancora oggi i luoghi affollati mi mettono in agitazione». Di quel giorno, racconta nella lunga intervista, «ho in mente il boato, il silenzio irreale durato qualche secondo e poi le grida, il sangue, le persone che uscivano con i vestiti a brandelli dalla porta principale».

Lui deve la vita al ritardo di un cliente. «Mi trovavo nel salone della banca - spiega - Non vedendo arrivare il cliente ho pensato di raggiungerlo al bar lì vicino, dove pensavo si trovasse. Il tempo di uscire, percorrere pochi metri e poi quel terribile boato che ha fatto tremare anche i marciapiedi».

La testimonianza nell’articolo di Marco Palumbo su La Provincia di domenica 11 dicembre

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